Page 15 - La Storia delle Scienze
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Per millenni si sono tramandate queste idee, che nessuno poteva contraddire, altri-
              menti sarebbe passato per eretico e condannato al rogo, come successe allo stesso
              Galileo Galilei, che fu costretto ad abiurare pubblicamente le sue idee, per avere

              salva la vita.

              Ancora  oggi  una  buona  percentuale  della  popolazione  mondiale  spiega  l’origine
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              dell’Universo , e della vita, assieme a tutto quello che la scienza non sa ancora spie-
              gare, con un Dio creatore.


              Fortunatamente sono sempre esistiti uomini che non si sono accontentati delle spie-
              gazioni soprannaturali, e ragionando con la propria te-
              sta, ne proponevano di nuove. Partendo da Lucrezio (I

              sec. a.C.), che nella sua opera “De rerum natura” esaltò
              la  ragione  per  combattere  le  superstizioni  della  Reli-
              gione, fino a finire ad Einstein, ed al suo Dio così diverso
              da  quello  delle  religioni,  che  se  pur  avesse  creato  il

              mondo,  non  avrebbe  più  partecipato  alle  vicende
              umane.

              Il Dio di Einstein potrebbe essere identificato addirit-

              tura con il “bosone di Higgs”, l’unica particella elemen-
              tare in grado di fornire una massa a tutte le altre parti-
              celle che costituiscono tutto ciò che esiste, sarebbe il

              vero creatore dell’Universo, quel Dio del tutto indiffe-
              rente verso le sue creature.

              Sono molte ancora le domande a cui non sappiamo ancora rispondere, come la na-

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              scita dell’Universo , se questo sia unico o solo uno fra i tanti, se è possibile viaggiare
              nel tempo o se si può superare la velocità della luce, insomma la scienza in generale
              ha ancora tantissime cose da scoprire. Per riuscire a vedere le cose bisogna guardare,
              e soprattutto sapere come guardare.


              Approfondimento: La velocità finita della luce fu scoperta nel 1675 dall’astronomo
              danese Ole Christensen Römer (1644 – 1710), ben undici anni prima della pubblica-

              zione dei Principia mathematica di Newton, mentre studiava le eclissi dei satelliti di
              Giove.






              4  L’Universo, per definizione, è una singola entità e per questo tutte le sue componenti interagiscono reciprocamente.
              5  L’Universo osservabile ha un diametro di circa 78 miliardi di anni luce. È un luogo estremamente dinamico e in con-
              tinua evoluzione. La sua scala temporale è del tutto diversa da quella di noi poveri esseri umani. Ad esempio la rivolu-
              zione del Sole e dell’intero Sistema solare attorno al centro della Galassia richiede più di 225 milioni di anni, mentre
              la vita media delle stelle può arrivare a più di 10 miliardi di anni.
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