Page 26 - Capire la matematica
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Definizioni: Le frazioni in cui il numeratore è minore del denominatore vengono dette
           proprie, quelle dove il numeratore è maggiore del denominatore sono dette improprie,
           mentre quelle con numeratore multiplo del denominatore vengono dette apparenti.
           Nota: Se una frazione è apparente, le può essere associato un numero intero.
                                             12           22         5
                                                 = 4; −       = 11;  = 1
                                              3           2          5

           Definizione: Due frazioni si dicono equivalenti se il prodotto del numeratore della prima
           per il denominatore della seconda è uguale al prodotto del denominatore della prima
           per il numeratore della seconda. Le frazioni godono della proprietà invariantiva.

           La proprietà invariantiva: Se si moltiplica o si divide per uno stesso numero diverso da 0
           sia il numeratore che il denominatore di una frazione, si ottiene una frazione equiva-
           lente.

           (Per la divisione, il numero, oltre ad essere un divisore di entrambi, deve essere anche
           diverso da 0)

           Definizione: Una frazione si dice riducibile se numeratore e denominatore ammettono
           divisori comuni.

           Semplificando il più possibile una frazione, giungiamo alla frazione ridotta ai minimi ter-
           mini.
           Per ridurre una frazione ai minimi termini è sufficiente dividere il numeratore e il deno-
                                         4
           minatore per il loro M.C.D.

           Regole: Per calcolare la somma o la differenza tra due o più frazioni che non hanno lo
                                                                                 5
           stesso denominatore, bisogna ridurle tutte allo stesso m.c.m.  e poi operare sui nume-
           ratori.







           4  Per determinare il massimo comune divisore16 tra due numeri m ed n si procede nel seguente modo:
               1.  si scompongono in fattori i numeri m ed n;
               2.  il massimo comune divisore, M.C.D., è il prodotto dei fattori comuni presi una sola volta con il minimo esponente.
           Il massimo comune divisore tra due o più monomi è dato dal prodotto delle lettere comuni, prese una sola volta, e con il
           minimo esponente.
           Per determinare il massimo comune divisore tra due o più polinomi si procede nel seguente modo:
               1.  si scompongono in fattori i polinomi dati;
               2.  il massimo comune divisore, M.C.D., è il prodotto dei polinomi comuni presi una sola volta con il minimo espo-
                  nente.
           5  Per determinare il minimo comune multiplo tra due numeri m ed n si procede nel seguente modo:
               1.  si scompongono in fattori primi i numeri m ed n;
               2.  il minimo comune multiplo, m.c.m., è il prodotto dei fattori comuni e non comuni, presi una sola volta, con il
                  massimo esponente.
           Il minimo comune multiplo tra due o più monomi è dato dal prodotto delle lettere comuni e non comuni dei monomi dati,
           prese una sola volta e con il massimo esponente.
           Per determinare il minimo comune multiplo tra due o più polinomi si procede nel seguente modo:
               1.  si scompongono in fattori i polinomi dati;
               2.  il minimo comune multiplo, m.c.m., è il prodotto dei polinomi comuni e non comuni presi una sola volta con il
                  massimo esponente.
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