Page 196 - La Storia delle Scienze
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Mentre l’opera di Galileo “Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo” fu scritto
in italiano e non includeva alcuna formula, era cioè un’opera divulgativa, scritta per-
ché tutti potessero leggerla, capirla e discuterne, i “Principia …” di Newton facevano
l’esatto contrario.
L’opera era scritta completamente in latino, attraverso un linguaggio scientifico ma-
tematico, in modo che potessero leggerla solo i letterati del tempo, che padroneg-
giavano con gli “Elementi” di Euclide.
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Nota: Newton, coerente con le conoscenze del tempo, pensava che “spazio e
tempo” erano i mezzi che usasse Dio per percepire l’Universo.
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Proprio grazie a Galileo, e al suo nuovo modo di utilizzare il cannocchiale, puntan-
dolo al cielo e trasformandolo in un telescopio, che oggi, siamo in grado di ricostruire
l’evoluzione dell’Universo, fin dalle sue origini.
Proprio come un enorme acceleratore di particelle, l’Universo dello spazio vuoto,
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conteneva solo quark , elettroni e fotoni, governati probabilmente da un’unica
forza fondamentale.
Seguendo l’espansione di questo nucleo primordiale, la nuova astronomia ne riper-
corre le varie fasi, cercando conferme a teorie, e risposte a interrogativi rimasti in-
soluti nei secoli.
Col passare dei secoli si è passati dalle credenze dei miti, che hanno dato vita
all’astrologia, la quale associava ad ogni stella o pianeta presente nella foltissima
costellazione celeste, un essere divino, e vedeva tra le costellazioni, create dalla fan-
tasia, delle figure immaginarie che li rappresentassero, allo scoprire, grazie alle at-
tente osservazioni, le regolarità di alcuni moti (come il Sole e la Luna), mentre pen-
satori e filosofi presero a costruire modelli di Universo, basati solo su teorie religiose
e filosofiche e non sull’osservazione.
Sempre a Galileo dobbiamo la concezione moderna di scienza, basata sull’esperi-
mento e la sua ripetibilità e non più sulle astratte teorie filosofiche o religiose.
Approfondimento: La più antica mappa cosmica rinvenuta la troviamo nel Libro XVIII
dell’Iliade. Qui Omero mostra Vulcano intento a forgiare nuove armi per Achille,
117 Il quark è una particella elementare componente del protone e del neutrone. Possiede una carica elettrica frazio-
naria eguale a un terzo o ai due terzi della carica dell'elettrone, ed è sottoposta all'energia nucleare forte.
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