Page 61 - La Fisica nella Storia
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Il Medioevo




       Circa 500 anni fa l’Europa visse una sorprendente evoluzione; gli uomini iniziarono a mettere in

       discussione  le  vecchie  credenze  religiose  e  superstiziose  sul  mondo  e  iniziarono  a  fare
       esperimenti, dando vita al “pensiero scientifico”, che cambiò il modo di pensare, per sempre.

       Il cosmo medievale è non solo finito, ma molto piccolo, basta pensare che si stimava la distanza
       della Terra dalla sfera delle stelle fisse in 20.000 raggi terrestri, in modo tale che “il Paradiso”,

       trovandosi oltre questo confine, fosse ragionevolmente accessibile alle anime dei defunti.

       Questo  modello  di  Universo,  però,  dominerà  solo  fino  al  XIV
       secolo,  fino  a  quando  non  venne  riscoperto  un  manoscritto  di

       Lucrezio,  che  portò  il  cardinale  Nicola  Cusano  (1401  -  1464)  a
       perorare la causa dell’infinità dell’Universo, poiché opera di Dio,
       della pluralità dei mondi abitati e del movimento della Terra.


       Agli inizi del XVI secolo furono proposti diversi nuovi sistemi, tra
                                                                            31
       cui quello che doveva dare inizio alla rivoluzione scientifica : il
       sistema eliocentrico proposto da Niccolò Copernico (1473 – 1543),

       un  prete  polacco,  un  acuto  matematico  con  la  passione
       dell’astronomia.

                                            Il suo punto forte consisteva proprio nella padronanza della

                                            geometria celeste.

                                            La  sua  opera  più  importante,  il  “De  Revolutionibus”,  è
                                            astronomia tolemaica capovolta.

                                            La Chiesa si oppose alle idee rivoluzionarie di Copernico, perché

                                            credevano che Dio avesse creato l’Universo mettendo la Terra
       al suo centro.

       Per questo motivo, Copernico espose le sue teorie solo in punto di morte,

       con una dedica lusinghiera al Papa.

       Egli comprese che le sfere assegnate da Tolomeo ai pianeti e al Sole non
       facevano altro che riflettere il reale movimento della Terra.


       Copernico, come molti altri suoi successori, fu guidato da una rinnovata
       concezione  di  un  ordine  del  mondo  di  stampo  platonico  anziché
       aristotelico,  caratterizzato  dall’armonia  e  fondato  su  relazioni


       31  Fin dai tempi dell’antica Grecia gli uomini pensavano che la Terra fosse immobile al centro dell’Universo e che il Sole, assieme ai
       pianeti, vi ruotasse intorno.
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