Page 59 - La Fisica nella Storia
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L’era Cristiana
Nei primi tre secoli dell’era cristiana si diffuse uno spirito di misticismo e di disperazione.
La maniera per raggiungere la tranquillità d’animo divenne, non vivere in armonia con la società,
ma vivere in modo che la propria anima possa trovare la felicità eterna ultraterrena.
Il più grande esempio di questo nuovo
pensiero fu sicuramente Sant’Agostino
(354 – 430), il più colto di tutti i Padri
latini della chiesa, che nelle sue opere
descrisse l’intelletto come una trappola,
in quanto la ragione non lo portava a
credere, ma soltanto abbandonando la
ragione per la fede, l’uomo avrebbe
trovato la salvezza.
Fortunatamente nelle suo opere non
mancarono contributi, seppur isolati, allo
sviluppo delle scienze, attraverso la
pubblicazione di storie e commenti del pensiero greco, di cui ne poterono beneficiare tutti gli
studiosi medievali e del Rinascimento.
Il punto più alto dell’ottica medievale fu raggiunto da Teodorico di
Friburgo (1250 - 1320) che portò diversi esperimenti a sostegno della
sua teoria come quella dell’arcobaleno che è causato da due rifrazioni
e una riflessione sulla superficie di gocce di pioggia sferiche, e della
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sua spiegazione dei colori , presa da Averroè (1126 -1198), come
varie misture di luce e di oscurità.
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Pietro di Maricourt, nel 1296, fu un grande alchimista e nella sua “epistola de
magnete” descrisse accuratamente per la prima volta tutte le proprietà dei
magneti, compresa la legge basilare che “i poli uguali si respingono, mentre i
poli opposti si attraggono”. Oltre a ciò, introdusse la nozione di “attrazione”,
una forza misteriosa che attraeva i corpi.
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30 I colori che osserviamo sono dovuti a particelle cariche, e più precisamente alle interazioni delle particelle cariche con i fotoni. Per
questo possiamo tranquillamente affermare che i colori sono “ešetti quantistici”.
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