Page 65 - La Fisica nella Storia
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Giovanni KEPLERO




       Giovanni Keplero (1571 - 1630) fu sia l’ultimo astronomo puramente

       matematico sia il primo ad ideare una “meccanica celeste” che non
       fosse semplicemente basata sulla geometria.

       Keplero cercò di scoprire il perché la Terra girasse intorno al Sole.


       Egli  desiderava  trovare  nell’architettura  dei  cieli  sia  una  chiara
       armonia matematica, sia una spiegazione fisica del perché esistesse
       una tale armonia.

       Cercò  anzitutto  di  costruire  un  modello  dell’Universo  fondato

       sull’uso di figure geometriche particolari: i poliedri regolari, ma il suo
       tentativo fallì perché i suoi calcoli non combaciavano con le osservazioni fatte dal suo maestro
       Tycho Brahe.


                                     Tuttavia,  nel  suo  primo  libro,  il  “Mistero  cosmografico”  del  1596,
                                    tentò  di  dimostrare  che  le  dimensioni  delle  sei  orbite  planetarie
                                    corrispondevano a quelle dei cinque solidi platonici, inscatolati uno
                                    dentro l’altro in un certo ordine.


                                    Solo  ventitré  anni  dopo,  nel  libro  “Armonia  del  mondo”,  enunciò
                                    quella che poi divenne la sua terza legge e precisamente che: “i cubi
                                    dei diametri delle orbite sono proporzionali ai quadrati dei loro tempi

                                    di rivoluzione”.

                                    Keplero  fu  discepolo  di  Tycho  Brahe  e
                                    studiando  le  sue  osservazioni,  riuscì  a

                                    calcolare     le     orbite     dei     pianeti,
       determinando per prima cosa che i piani di tutte le orbite passassero
       per il Sole, e poi, ritornassero al centro del sistema.


       Considerando  le  velocità  di  un  pianeta  in  punti  diversi  dell’orbita,
       scoprì la sua seconda legge: “il raggio vettore che unisce il Sole con il
       pianeta  spazza  aree  dell’orbita  equivalenti  in  tempi  uguali”,

       cancellando  definitivamente  dalla  cosmologia  le  orbite  circolari  e
       introducendo  quella  che  diventò  la  sua  prima  legge:  “Le  orbite
       descritte dai pianeti intorno al Sole sono ellissi, di cui il Sole occupa
       uno dei fuochi”.






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