Page 13 - La Fisica nella Storia
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Evoluzione del Pensiero Scientifico


       Partiamo dal presupposto di non voler insegnare agli studenti che le “leggi universali” della fisica

       siano  qualcosa  che  dev’essere  per  forza  vero,  perché  in  questo  modo  renderemo  ai  nostri
       studenti  un  pessimo  servizio,  in  quanto  non  permetteremo  loro  di  apprendere  un
       importantissimo  concetto,  quello  di  capire  che  per  arrivare a  delle  “scoperte  significative”,

       bisogna lottare, e che per raggiungerle, molto spesso ci costerà un’enorme fatica, potrà anche
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       capitare di dover ragionare “controcorrente”, inseguendo “ipotesi ” non molto logiche.
       Dobbiamo abituare i nostri ragazzi a credere nelle “leggi fisiche universali”, non perché queste
       debbano essere necessariamente vere, ma perché abbiamo tutta una serie di esperimenti a

       conferma di ciò.

       Studiare la fisica permette di comprendere l’essenza delle cose, cioè di tutto (o quasi) quello
       che ci circonda.


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       La fisica nacque come branca dell’astronomia perché i primi filosofi quando levarono gli occhi
       al cielo notturno, cercarono di capire il sorgere e tramontare del sole, il movimento dei pianeti,
       la posizione delle stelle, etc. Solo in un secondo momento (circa nel 1500 d.C.) gli scienziati

       rivolsero gli occhi ai vari fenomeni della Terra come: la caduta delle mele dagli alberi, il volo di
       una  freccia,  il  moto  regolare  di  un  pendolo,  i  movimenti  delle  maree,  dando  vita  ad  un

       complesso di “leggi fisiche”.

       Il confronto tra queste leggi consente l’individuazione dei principi fondamentali che governano
       determinate classi di fenomeni. Le deduzioni fatte attraverso questi principi, formano poi, una
       “teoria fisica”.


       La teoria fisica, oltre ad includere le leggi fisiche, dalle quali era stata costruita, consente di
       determinare nuove leggi e di predire i risultati sperimentali. Questa rimane valida fino a quando
       le verifiche sperimentali a cui è sottoposta, confermeranno le sue previsioni.


       Quando  le  verifiche  sperimentali  non  saranno  più  in  accordo  con  la  teoria,  allora  bisogna
       necessariamente riformulare uno o più dei suoi principi in modo da costruire una “nuova teoria”
       avente un campo di applicabilità più esteso, in modo tale, che oltre a riprodurre i risultati di

       quella precedente, possa includere anche i fenomeni che la prima non riusciva a spiegare.

       Approfondimento: cosa rende buona una teoria?



       1  L'ipotesi cerca di spiegare le cause di un fenomeno e il meccanismo tramite il quale esso si verifica. Essa è solo una spiegazione
       provvisoria, una congettura che richiede una conferma per essere considerata valida. Quando verificata diventa una “teoria”, cioè
       una spiegazione ritenuta valida allo stato attuale delle conoscenze.
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