Page 618 - Capire la Fisica
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La sua lunghezza, ovvero la distanza tra due creste successive, determina la forma
dell’onda (altezza della nota); lunghezze d’onda minori rendono il suono più acuto,
mentre quelle più lunghe danno una nota dal suono più bassa.
La grandezza inversamente proporzionale alla lunghezza d’onda, viene detta fre-
quenza, ovvero il numero di creste d’onda che si verificano in un dato intervallo.
200
Le frequenze sono misurate in hertz (Hz).
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Per unificare la musica, nel 1691, Andreas Werkcmeister stabilì di attribuire ad ogni
nota una precisa frequenza e trovò, una cinquantina
d’anni dopo, l’approvazione di un certo Johann Sebastian
Bach che ne divulgò l’uso con due volumi del “Clavicem-
balo ben temperato”, composti tra il 1722 e il 1744.
La frequenza delle note più alte è sempre uguale al dop-
pio di quella della rispettiva ottava più bassa, ed il rap-
porto tra due frequenze successive è sempre uguale a
1,059 (indica il valore della radice dodicesima di due).
Prima di questo sistema musicale, veniva usato quello il
sistema “naturale” dedotto da Pitagora, basato su una successione di frazioni di numeri
interi e di loro potenze.
200 Un hertz corrisponde a una vibrazione al secondo.
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