Page 430 - Capire la Fisica
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Se un corpo è fermo a contatto con una superficie, su di esso agisce una forza di attrito
statico s, parallela alla superficie, la cui intensità Fs soddisfa la condizione:
Fs ≤ ks N
Dove Fs rappresenta l’intensità della forza di attrito statico (N), ks è il coefficiente di
attrito statico e N rappresenta l’intensità della reazione normale della superficie (N).
L’attrito statico è quella forza che impedisce ad un corpo posto su di un piano orizzon-
tale e inizialmente in quiete, di iniziare a muoversi se sottoposto ad una forza.
Per poterlo spostare dalla sua posizione, occorre applicare una forza che superi un
certo valore. Da questo punto in poi l’attrito statico smette di opporsi (cessa del tutto)
e entra in gioco l’attrito dinamico.
Le due superfici a contatto offrono resistenza a scorrere l’una sull’altra (forza d’attrito
statico).
Dipende in generale dalla natura delle due superfici a
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contatto e dalla forza che si applica .
Il valore massimo che può assumere il modulo della forza
d’attrito è determinato dalla relazione: FA ≤ , dove N è il
modulo della forza e è il coefficiente d’attrito statico. Per
il piano orizzontale N = mg.
Se invece il corpo è appoggiato su un piano inclinato, la forza d’attrito massima vale
= .
Affinché il corpo si mantenga in quiete occorre che la risultante delle forze ad esso
applicate sia nulla e quindi ≥ = .
La forza d’attrito dinamico
⃗⃗⃗⃗
Se un corpo striscia su una superficie, su di esso agisce una forza di attrito dinamico
di direzione uguale e verso opposto rispetto al moto, il cui modulo Fd è direttamente
proporzionale al modulo N della reazione normale della superficie:
Fd = kd N
170 Dal punto di vista microscopico l’origine della forza d’attrito dipende dal fatto che anche le superfici più lisce e levigate
presentano dei rilievi irregolari: le forze di contatto tra questi rilievi danno origine agli attriti che sperimentiamo quotidia-
namente.
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