Page 95 - La Storia delle Scienze
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locità di rotazione aumenta secondo le leggi della dinamica; le forze di rotazione produ-

           cono una serie di anelli di materia che frantumandosi e aggregandosi sotto l’azione della
           gravità danno origine ai pianeti.

           Così si sarebbe reso conto del fatto che tutte le orbite sono quasi sullo stesso piano e

           tutte le rivoluzioni avvengono nello stesso verso.

           Tutte le altre stelle potrebbero essersi formate in un modo simile, e alcune di esse posse-
           dere pianeti che girino loro intorno.


           L’ipotesi di Laplace sull’evoluzione dell’Universo completò la concezione meccanicistica
           estendendola fino ai tempi primordiali, ed il meccanismo della forza aveva decisamente
           rimpiazzato il meccanismo dell’urto, imponendo a Laplace l’assunzione, aborrita da Car-

           tesio e Newton, che la gravità sia inerente alla materia.

           Nel 1845-46, John Couch Adams (1819 – 1892) e Urbain Le Verrier (1811 – 1877), per vie
           indipendenti, calcolarono la posizione del pianeta Nettuno, effettivamente individuato in
           base ai calcoli di Newton il 23 settembre del 1846, che era la causa di inspiegabili varia-

           zioni nella posizione di Urano.

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           Le stelle non sono distribuite uniformemente nell’Universo, ma sono piuttosto raggrup-
           pate in galassie, ognuna delle quali è come un’immensa città di stelle; queste galassie
           sono, poi, separate tra loro da tratti di spazio vuoto grandissimi.

                                                           Tutte  le  stelle  che  vediamo  nel  cielo  fanno

                                                           parte della nostra galassia, la Via Lattea, e più
                                                           precisamente,  si  trovano  tutte  nella  piccola
                                                           zona (piccola per modo di dire) della Via Lat-

                                                           tea, nella quale viviamo.

                                                           In condizioni perfette si potrebbero vedere a
                                                           occhio nudo molte migliaia di stelle e anche
                                                           qualche centinaia di migliaia con un telescopio

           decente. Nonostante questo numero così elevato, queste rappresentano meno dell’uno
           per cento di tutte le stelle della Via Lattea, che ne contiene circa 400 miliardi.

           Il centro della nostra galassia si trova a circa 25.000 anni luce dalla Terra, mentre il dia-

           metro dell’intera galassia è di circa 100.000 anni luce.

           Gli anni luce sono una unità di misura, ma non indicano il tempo, ma i km percorsi dalla
           luce in un anno.






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