Page 329 - La Storia delle Scienze
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Paradossi
La lampada di Thomson. Una lampada viene accesa e spenta alternativamente: la prima
accensione avviene dopo 1/2 minuto, la seconda dopo 3/4 di minuto, la terza dopo 5/6
di minuto e così via. Ogni volta che viene accesa, viene poi spenta, e viceversa. La serie
viene completata un minuto dopo che è iniziata.
Thomson pensava di trarre una contraddizione da questa descrizione, chiedendosi se la
lampada fosse o meno accesa al minuto uno.
Questa, però non potrebbe essere spenta, perché ogni volta che è stata spenta è stata
immediatamente riaccesa, né potrebbe essere accesa, per lo stesso motivo.
L’avvocato. Protagora acconsente a insegnare a Euatlo elementi di diritto, a condizione
che questi lo ricompensi non appena vinta la prima causa.
Dopo il corso, Euatlo non prende parte a nessun processo, e Protagora lo cita in giudizio
per avere la sua ricompensa.
Egli ragionava così: se avesse vinto, Euatlo sarebbe stato obbligato dal tribunale a pagare;
se avesse perso, Euatlo avrebbe vinto una causa, e quindi avrebbe dovuto pagare per
contratto.
Euatlo a sua volta ragionava così: se Protagora avesse vinto, non avrebbe dovuto pagare
Protagora, perché egli (Euatlo) non avrebbe vinto la sua prima causa; se Protagora avesse
perso, il tribunale avrebbe deciso di non farlo pagare.
Chi dei due ha ragione?
Nota: il paradosso ha avuto riscontri reali in una causa legale nel Novecento ed è stato
citato in un caso americano del 1946 (Lo Stato contro Jones, 80 Ohio App. 269), in cui
l’imputato veniva accusato di aver compiuto degli aborti illegali.
Per uno di questi aborti, l’unica prova consisteva nella donna su cui l’aborto era stato,
praticato.
Per la legge dell’Ohio all’epoca, se Jones le avesse procurato un aborto, essa sarebbe stata
sua complice, e la testimonianza non provata di un complice era insufficiente per una
condanna.
L’accusa potrebbe pensare che Jones debba essere colpevole di questo aborto, perché,
se non lo fosse, la donna non sarebbe complice, e la sua testimonianza basterebbe per
condannarlo.
Ma l’imputato potrebbe argomentare che la sua colpevolezza non è dimostrabile, perché,
se fosse colpevole, la donna sarebbe sua complice, e la sua testimonianza non basterebbe
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