Page 309 - La Storia delle Scienze
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Lo Sapevi che? (50 domande)
1. L’argilla: ha un sacco di proprietà, come ad esempio quella di assorbire le radiazioni.
Ogni qualvolta si deve fare una radiografia, è consigliabile berne ogni giorno, almeno per
una settimana, un cucchiaino sciolto in acqua, per ridurre l’effetto tossico delle radiazioni.
2. L’aria viene riscaldata grazie all’assorbimento della radiazione solare della superficie ter-
restre, e poi grazie alla pressione presente nell’atmosfera, si sposta dalle zone ad alta
pressione, verso quelle a pressione via via più bassa. Seguendo queste leggi fisiche l’aria
si muove dal basso verso l’alto.
Man mano che sale, l’aria diviene sempre meno densa, in quanto lo spazio su cui espan-
dersi diventa maggiore. Nel far questo, la sua temperatura diminuisce sempre più, circa
10°C ogni 1.000 metri di altezza.
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3. E = mc : questa famosissima equazione ci dice che un corpo a riposo con una certa massa
(m), rappresenta un immenso serbatolo di energia (E).
La “c” rappresenta la velocità della luce nel vuoto. Questa, elevata al quadrato viene mol-
tiplicata alla massa, per far tornare le unità di misura, infatti la massa viene misurata in
chilogrammi e l’energia in Joule; per passare dagli uni agli altri si usa un fattore di conver-
sione, che in questo caso è dato dalla velocità della luce al quadrato.
Non tutti sanno però che questa formula vale solo per i corpi a riposo.
Appena si considera un corpo in movimento, ovvero ci si sposta in un sistema di riferi-
mento in cui il corpo in questione non è più a riposo, ma si muove, la formula non è più
valida.
Einstein scoprì anche che se si trasforma questa formula in qualcosa che assomiglia mol-
tissimo al Teorema di Pitagora (l’aerea del quadrato costruito sull’ipotenusa di un trian-
golo rettangolo è uguale alla somma dei quadrati costruiti sui cateti), per ogni corpo in
movimento, possiamo mettere la sua energia totale sull’ipotenusa di un triangolo rettan-
golo, e la sua massa e il suo momento sui cateti, ottenendo che il quadrato dell’energia
di un corpo è uguale alla somma dei quadrati della sua massa e del suo momento.
Questa formula, nel caso di un corpo fermo, ovvero nel caso in cui il cateto del momento
ha lunghezza nulla, implica che l’ipotenusa (energia) è si trovi sul cateto della massa, ri-
ducendo il triangolo ad un segmento e di conseguenza l’energia del corpo è completa-
mente determinata dalla sua massa.
Quando il corpo è in movimento, ha un momento molto più piccolo rispetto alla sua
massa e il cateto della massa è molto più lungo di quello del momento, trasformando così
il triangolo nella punta di una freccia affusolata, dove l’ipotenusa sorpassa solo di poco le
dimensioni del cateto rappresentante la massa.
Anche in questo caso l’energia del corpo è ancora quasi completamente determinata
dalla sua massa.
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