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18. Horus: Secondo la mitologia, Horus          nacque dal

           rapporto tra Osiride con Iside, che lo partorì e lo na-
           scose.

           Diventato adulto, Horus affrontò Seth, dio delle tem-

           peste e della guerra, e tutti i suoi seguaci.

           In uno tra i tanti combattimenti, Seth riuscì a strap-
           pargli un occhio.


           Fortunatamente per lui, in suo soccorso arrivarono al-
           tre divinità, che per guarirlo gli applicarono delle pozioni magiche sugli occhi.

           Successivamente, Horus si riprese l’occhio da Seth e gli strappò i testicoli, donando l’oc-

           chio al padre Osiride, che si rianimò.

           Antichissime testimonianze scritte affermano che applicarsi un pesante trucco verde e
           nero intorno agli occhi era ed è ancora, una peculiarità dei seguaci di Horus, dio dei cieli

           e dei re.

           Questo dipendeva dal fatto che Horus aveva la testa di falco, e molte specie di falco hanno
           strisce scure vicino e intorno agli occhi.

           Dipingendosi il volto in questo modo i seguaci di Horus emulavano quindi l’aspetto del

           dio.

           Molti reperti archeologici ritraggono comuni fedeli con gli occhi
           dipinti di nero e verde scuro.


           Gli archeologi hanno trovato antichi papiri in cui si parla di ef-
           fetti magici associati all’applicazione di questo trucco, perché
           l’occhio di Horus divenne un simbolo di guarigione, e così anche

           il trucco dei suoi seguaci.

           Nel gennaio 2010 sulla rivista “Analytical Chemistry”, è stato pubblicato il risultato degli
           esperimenti e delle analisi effettuate da un team condotto dai chimici Christian Amatore
           del Centro nazionale di ricerca scientifica (CNRS) di Parigi e Philippe Walter del Louvre,

           che hanno scoperto uno strano effetto chimico in grado di innescare importanti attività
           del sistema immunitario.

           Dagli esperimenti svolti, poi è risultato come, a contatto con gli elementi di questo trucco,

           le cellule avevano risposto aumentando la produzione di ossido nitrico, un composto che
           a sua volta aumenta la produzione di fagociti, le cellule immunitarie in grado di distrug-
           gere i batteri, fino al 240 per cento.





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