Page 292 - La Storia delle Scienze
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Poi, per evitare che Crono potesse sentire i suoi strilli, convocò dei fanciulli (i Cureti), diede

           loro degli scudi (monete) e li fece danzare fra gli alberi per coprire gli strilli.

           Amaltea dava da bere al divino fanciullo dalla sua celebre cornucopia inesauribile, ma
           altre fonti dicono che fosse nutrito col miele delle api che vivevano nella grotta in cui era

           stato partorito e che di conseguenza fossero diventate magiche anche loro.

           A nessun dio e a nessun uomo era permesso accedere a quel luogo, dove, una volta
           l’anno, un grande fuoco erompeva dalla grotta, a causa della fermentazione del sangue

           versato durante la nascita del piccolo dio, e queste api vi facevano la guardia.

           Una volta quattro temerari, Laio, Celeo, Cerbero ed Elogio, osarono penetrarvi, per ru-
           bare il miele, protetti da una corazza di bronzo, ma non appena videro le fasce di Zeus e

           il sangue della nascita, la corazza cadde dai loro corpi e furono trasformati in 4 uccelli
           dallo stesso nome.

           Quando Zeus divenne ragazzo dovette affrontare i Titani, ma siccome non possedeva
           armi, seguendo le indicazioni di un oracolo, fu costretto ad uccidere la capra, la cui pelle

           gli conferì l’invulnerabilità.

           Egipan, figlio della capra, più noto come il dio Pan, aiutò Zeus a combattere i Titani, in-
           fondendo in essi, il “timor panico”, col suono del suo corno a spirale.


           Giunone aveva già deciso di sposare il piccolo fratellino, non appena questi era nato. Per
           poterlo sedurre, si recò da Afrodite per farsi regalare il kestos himas, una cintura magica
           che la dea dell’amore portava intorno al petto.


           Nel frattempo Zeus, divenuto adulto, salì sul monte Olimpo, e buttò il padre Crono giù, in
           fondo al mare.

           Poco dopo fratello e sorella salirono al letto nuziale presso Oceano, al margine occiden-

           tale della terra, dove si trovava il palazzo di Zeus.

           Là accorsero tutti gli dei, con i loro regali di nozze.

           Terra regalò loro le “mele d’oro” (note anche come mele delle Esperidi), un albero prodi-
           gioso, con i suoi frutti.


           Hera ammirò i frutti e li diede in custodia al serpente del giardino degli dei.

           Gli abitanti dell’isola di Samo raccontavano che lo sposalizio aveva avuto luogo nella loro
           isola ed era durato ben trecento anni.






           ma così spaventosa che gli dei intorno a Crono pregarono Gea di nascondere l’orribile bestia in una grotta cretese, affidata
           ad Amaltea, con il cui latte nutrì Zeus.

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