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La Meccanica Quantistica
La fisica del primo 900, ovvero quella antecedente la relatività di Einstein, nota come fisica
classica, studiava l’atomo in base alle sue leggi, ma si accorse ben presto dell’esistenza di
alcuni fenomeni che non era in grado di spiegare, come quello dello spettro di un corpo
nero, un oggetto in grado di assorbire tutta la radiazione elettromagnetica che lo investe,
senza rifletterne nulla, anche se la fisica ci insegna che ogni corpo a una data temperatura
emette onde elettromagnetiche.
Questo problema rappresentò la linea di demarcazione tra la fisica classica e quella che
di lì a poco sarebbe divenuta la fisica quantistica.
La soluzione al problema fu trovata, topo tanti tentativi andati a
vuoto, il 14 dicembre del 1900 da Max Planck, determinando di
fatto la nascita della fisica quantistica.
La sua spiegazione di energia quantizzata spiegava, come per ma-
gia, lo spettro energetico del corpo nero.
Planck ottenne il premio Nobel per questa scoperta, ben 18 anni
dopo.
La quantizzazione dell’energia, infatti, imponeva una nuova visione delle cose e lui stesso
all’inizio era molto perplesso, specificando più volte che si trattasse solo di un’ipotesi for-
male e che presto si sarebbe riconciliata con la fisica classica, ma come sappiamo, non fu
così.
Einstein utilizzò questa teoria per spiegare anche un altro problema lasciato irrisolto dalla
fisica classica, quello del fenomeno fotoelettrico.
Ormai diveniva chiaro che la quantizzazione dell’energia rappresen-
tasse il modo in cui la Natura si manifestava su scale microscopiche.
Il termine “meccanica quantistica” fu coniato nel 1924 dal fisico-ma-
tematico tedesco Max Born.
La meccanica quantistica rappresenta il fondamento su cui si basa
gran parte della fisica e della chimica, e ci mostra come è realmente
costituito l’intero Universo, ovvero la doppia natura ondulatoria-cor-
puscolare degli oggetti del microcosmo.
Nacque come una teoria matematica nel primo decennio del Novecento, per spiegare il
comportamento degli atomi e delle proprietà delle particelle che li costituiscono.
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