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La Teoria Ondulatoria




           Il fondamento della teoria ondulatoria è rappresentato da un’equazione differenziale,

           molto simile a quelle che descrivono la propagazione delle onde meccaniche o elettroma-
           gnetiche, detta equazione di Schrodinger:












           L’equazione fornisce la distribuzione nello spazio e l’evolversi nel tempo di una particella
           o di un sistema di particelle elementari entro un campo di forza conservativo, nell’appros-
           simazione non relativistica.


           Il quadrato del modulo della funzione d’onda, chiamato densità di probabilità non dice
           dove un fotone è in un dato istante, ma semplicemente dove è probabile che sia.

           Dobbiamo rinunciare al determinismo che era tipico della fisica classica: in generale, non

           possiamo più pretendere» di prevedere in dettaglio l’evoluzione di un sistema fisico, ossia
           la sua traiettoria, o il risultato di una misura sperimentale.

           Abbandonato il concetto classico di traiettoria, gli stati stazionari non sono più pensati
           come orbite circolari percorse da un elettrone puntiforme, ma sono caratterizzati da fun-

           zioni d’onda che definiscono, tramite il loro modulo quadro, la densità di probabilità di
           trovare l’elettrone in un determinato punto intorno al nucleo.

           A ogni stato stazionario è dunque assegnata una distribuzione di probabilità chiamata or-

           bitale.

           Nella fisica classica si supponeva che la misura di una grandezza potesse essere eseguita
           con precisione sempre maggiore, a condizione di utilizzare un dispositivo sempre più qua-

           lificato e una tecnica sempre più razionale.

           In realtà ciò non è esatto: misurare significa sempre perturbare il sistema e quindi anche
           le grandezze che lo caratterizzano.

            Partendo da queste premesse, Werner Karl Heisenberg (1902 - 1976)

           introdusse un principio secondo il quale affermò l’impossibilità di va-
           lutare simultaneamente in modo rigoroso e senza alcun limite la posi-
           zione e la quantità di moto di un oggetto, oppure l’istante di tempo in

           cui un sistema si trova in un particolare stato e la corrispondente ener-
           gia del sistema.


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