Page 99 - La Storia delle Scienze
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Astronomia Egizia
Per poter parlare di una vera e propria storia egiziana, bisogna partire dal 3.200 a.C.,
quando Re Narmer o Menes, unì i due popoli abitanti sulle coste del Nilo, dando vita
alla prima delle 31 dinastie che si avvicendarono sul trono fino al 332 a.C., quando
l’Egitto cadde nelle mani di Alessandro Magno.
Gli egizi, tra l’altro, sono stati i creatori del nostro calendario, che idearono all’incirca
5.000 anni fa.
Erano esperti astronomi, tanto da sapere che la prima apparizione della stella Sirio
all’alba, annunciava l’inondazione del fiume Nilo, che veniva utilizzato per l’irroga-
zione dei campi.
Gli egizi erano convinti che gli astri fossero governati dagli dei, e il loro dio più im-
portante era il dio sole, Rha.
Menes fu dichiarato “figlio di Ra” e fondò una nuova città, Alessandria, che a giro di
pochi anni divenne il centro culturale del mondo antico.
Secondo gli Egizi, in principio esisteva solo il Caos (Nun), identificato con l’oceano
primordiale in cui viveva Atum, che sorse dall’acqua ed iniziò a splendere sotto
forma del Sole (Ra).
Ra generò due figli: Shu, dio dell’aria, e Tefnet, dea dell’umidità; da cui nacquero
Geb, dio della Terra e Nut, dea del cielo. I due nacquero uniti strettamente, ma il
padre li separò sollevando in alto Nut, affinché formasse l’arco del firmamento, e
lasciò Geb sdraiato sulla schiena così che diventasse la Terra; Shu rimase poi tra loro
perché circolasse Aria tra Cielo e Terra.
Da Tefnet e Shu nacquero Osiride e Seth, e dalla loro unione nacquero Iside, Neftis
ed Horus.
Quando Ra si stancò di regnare sulla Terra decidendo di salire in cielo, chiese aiuto
a Nun, che a sua volta, chiamò Nut e la trasformò in una mucca.
Fece salire Ra sulla sua groppa ma Nut, spaventata, si rizzò sulle sue zampe posteriori
e Shu fu costretto a sostenerla.
Da allora il cielo viene rappresentato come sostenuto dalla Vacca celeste sotto il cui
ventre splendono le stelle e che viene attraversato dalla barca di Ra nel suo percorso
da oriente ad occidente.
Ogni volta che moriva qualcuno, il suo cuore veniva confrontato con il peso di una
piuma di Ma’at, l’ordine cosmico, simbolo di verità e di giustizia.
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