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La teoria delle stringhe
Dopo l’enunciazione della Teoria della relatività generale, Albert Einstein sognava di
sviluppare una teoria unificata dei campi, cioè di trovare un modello matematico
capace di riunire, in un’unica formula, tutte le forze della natura.
Nonostante i decenni di studi passati alla ricerca dell’unificazione, questo rimase solo
un “nobile” sogno.
Tuttavia, altri scienziati hanno proseguito la sua strada, realizzando progressi abba-
stanza importanti.
La teoria più solida emersa è stata la “teoria delle stringhe”.
Seguiamo un po’ più nei dettagli la sua storia: nel 1984 si abbandonarono le vecchie
teorie di unificazione, par passare ad una teoria molto più soddisfacente: la teoria
delle stringhe, che era stata introdotta precedentemente, negli anni 60 nel tentativo
di trovare una teoria per descrivere la forza forte, per poi essere abbandonata a fa-
vore di un’altra teoria basata su quark e gluoni.
All’epoca di Einstein, le forze conosciute erano ancora 2: la gravità, descritta dalla
relatività generale, e l’elettromagnetismo, descritto dalle equazioni di Maxwell. Ri-
cordiamo che prima degli studi di Maxwell, la corrente elettrica, la forza di una cala-
mita e la luce, erano visti come fenomeni distinti e non collegati.
Come sappiamo, Maxwell fu il primo a scoprire che le correnti elettriche producono
campi magnetici; mentre i magneti che si muovono nelle vicinanze di un filo produ-
cono campi elettrici; e infine, che le perturbazioni ondulatorie dei campi elettrici e
magnetici producono la luce.
Approfondimento: La fisica classica descrive un campo, come una specie di nebbia
che permea una regione di spazio, in grado di trasmettere perturbazioni sotto forma
di increspature e onde.
Secondo la meccanica quantistica (teoria quantistica dei campi), invece, il valore di
un campo oscilla in maniera casuale.
Esso è composto da particelle estremamente piccole, dette “quanti del campo”, i
fotoni, e che ogni campo è associato ad un tipo particolare di particelle.
Einstein cercò di unire a queste tre forze, la gravità.
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