Page 134 - Storia del Pensiero Matematico e suoi Aneddoti
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2. la geometria differenziale, in cui vengono applicate alla geometria le tecniche del
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                 calcolo differenziale e integrale;

             3. la geometria algebrica, in cui si applicano alla geometria le tecniche dell’algebra;
             4. la  geometria  discreta  (o  combinatoria),  che  studia  le  proprietà  discrete  degli

                 oggetti geometrici.


         Di queste, solo la geometria differenziale e la geometria algebrica           142  possono essere
         considerate come una naturale evoluzione della geometria analitica di Cartesio.




                                           L’imperfezione dell’aritmetica




         Le geometrie che si basano su postulati

         diversi  da  quelli  elencati  da  Euclide
         vengono dette “geometrie non euclidee”

         e in queste geometrie non vale mai il teorema di Pitagora.  In realtà, nella maggior parte
         di queste geometrie, si contesta solo il quinto postulato, quello delle rette parallele.





















         Quanta influenza abbiano avuto questi postulati sulla formazione del nostro sistema
         logico e del nostro pensiero filosofico, è testimoniato anche dagli innumerevoli sforzi,

         fatti da matematici e filosofi per dimostrare il quinto postulato di Euclide, quello delle
         rette parallele: “In un piano, per un punto fuori di una retta data, si può condurre una

         ed una sola parallela a tale retta”, oppure semplificando ancora di più, “due rette si
         dicono parallele, quando non si incontrano mai”.














         142  La geometria algebrica può essere vista come uno sviluppo della geometria analitica di Cartesio in quanto ricorre a
         tecniche algebriche per la soluzione di problemi. In particolare può essere definita come “lo studio delle soluzioni dei sistemi
         di  equazioni  algebriche”,  dove  a  ogni  punto  dello  spazio  corrisponde  una  soluzione  di  un  certo  sistema  di  equazioni
         polinomiali. Il suo scopo, però, non è quello di risolvere queste equazioni, ma piuttosto di individuare la struttura generale
         di tutte le soluzioni.
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