Page 269 - La Fisica nella Storia
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Quest’idea permetteva così di giustificare la condizione di quantizzazione di Bohr dell’atomo di

       idrogeno, in quanto è proprio la natura ondulatoria dell’elettrone a determinare le proprietà
       degli atomi e, in particolare, la quantizzazione della loro energia.

       I primi che riuscirono a verificare questo, attraverso degli esperimenti, furono C. Davisson (1881
                                   - 1958)  e  L.  H.  Germer  (1896-1971),  che  nel  1927  effettuarono  un

                                   esperimento di diffusione, in cui poterono osservare che un fascio di
                                   elettroni, interagendo con un cristallo di nichel, produceva una figura

                                   di diffrazione, e inoltre, che facendo variare l’energia degli elettroni
                                   incidenti, le lunghezze d’onda misurate erano sempre in accordo con
                                   la formula di de Broglie.

                                    Nello  stesso anno  G. P. Thomson  (1892-1975), facendo  passare un

                                   fascio  di  raggi  catodici  attraverso  delle  pellicole  d’oro  e  d’argento
                                   molto  sottili,  impressionò  su  lastre  fotografiche,  delle  figure  di
        Thomson
                                   diffrazione identiche a quelle prodotte dai raggi X.

       Poi, nel 1930 Otto Stern (1888 - 1969) dimostrò che anche corpuscoli più
       complessi  come  gli atomi  presentavano  le  stesse  proprietà  ondulatorie,
       sebbene ancora nessuno capisse perfettamente che cosa fossero.


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       In meccanica quantistica una particella è come un’onda ed un’onda è come
       una particella.

       Sia gli elettroni che la luce esibiscono effetti d’interferenza, ma quando

       vengono osservati, si manifestano come dei quanti.

       Quindi la dualità onda - particella rappresenta un aspetto universale.

       Ogni tentativo di rivelare una particella da un punto di vista corpuscolare, esclude la possibilità

       di evidenziare il suo aspetto ondulatorio e viceversa.

       Questa complementarità tra onda e particella rappresenta uno dei punti fondamentali della
       meccanica quantistica.


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       Il  Principio  di Complementarità  afferma che:  “Se un esperimento permette di osservare un
       aspetto  di  un  fenomeno  fisico,  esso  impedisca  al  tempo  stesso  di  osservare  l’aspetto
       complementare dello stesso fenomeno”.


       Nella  logica  di  Bohr  i  concetti  di  particella  e  di  onda  non  sono  incompatibili,  anzi  servono
       entrambi per cogliere appieno alcuni aspetti del mondo microscopico.


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