Page 187 - La Fisica nella Storia
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dell’osservatore  B,  analogamente  all’osservatore  B  sembrerà  in  ritardo  l’orologio

       dell’osservatore A.




















       Questo  fenomeno  della  contrazione  dello  spazio  e  del  tempo,  osservati  da  un  sistema  in
       movimento, richiedono quindi una modifica delle formule che collegano le misure di spazio e di

       tempo in un sistema di coordinate cartesiane (x, y), rispetto alle misure delle stesse quantità
       eseguite in un altro sistema cartesiano (x’, y’), in movimento rispetto ad esso, ad una velocità v.

       In un sistema isolato come la Terra, continuano a valere le trasformazioni galileiane: x’ = x + v∙ ;

       y’ = y.

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       La teoria della relatività ristretta, nata dalla necessità di trovare una spiegazione del celebre
       esperimento  di  Michelson-Morrey,  con  il  quale  si  era  ripetutamente  cercato  di  ricavare  la

       composizione della velocità della luce con quello del moto di traslazione della Terra attorno al
       Sole, aveva lo scopo di rendere compatibili tra loro la meccanica e l’elettromagnetismo per
       trasformazioni del sistema di riferimento.


       Qui vengono considerati solo sistemi di riferimento inerziali, ovvero sistemi dove non hanno
       luogo fenomeni legati all’accelerazione.

                                          Einstein,  per  formularla,  partì  da  due  postulati:  il  Principio  di

                                          relatività (tutte le leggi fisiche sono le stesse in tutti i sistemi di
                                          riferimento inerziali) e l’Invarianza della luce (la velocità della
                                          luce nel vuoto ha lo stesso valore in tutti i sistemi di riferimento

                                          inerziali,  indipendentemente  dalla  velocità  dell’osservatore  o
                                          dalla velocità della sorgente di luce).

                                           Dopo la nascita di questo postulato è stato necessario sostituire
                                          formule delle trasformazioni galileiane con altre più complesse

                                          (Trasformazioni di Lorentz), che tengano conto della costanza
                                          della  velocità  della  luce  e  degli  altri  effetti  relativistici
               Trasformazioni di Lorentz   precedentemente discussi.


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