Page 119 - La Fisica nella Storia
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Elettricità e Magnetismo
La storia dell’elettricità è iniziata intorno al 625 a.C., con Talete di Mileto,
quando, strofinando l’ambra, si accorse di come questo materiale
attirasse oggetti “leggeri”, come ad esempio, le piume.
Nota: L’energia elettrica non esiste in natura; per
questo si tratta di una fonte di energia secondaria,
ricavata mediante la trasformazione di una fonte di
“energia primaria”, come il Sole, il vento, il
petrolio, etc.
Talete
Per fare passi avanti, però si dovette aspettare
Faraday
all’incirca il 1820, quando Michael Faraday (1791 – 1867), venuto a sapere,
grazie a degli esperimenti svolti da Hans Christian Oersted (1777 – 1851), di come, una corrente
che percorre un conduttore, faccia deflettere un “ago magnetico” posto nelle vicinanze.
A questo punto Faraday cercò di capire se fosse possibile generare delle correnti tramite
l’applicazione di campi magnetici, e così scoprì che i magneti in movimento producono della
corrente.
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Per corrente elettrica si intende un movimento ordinato di
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cariche , positive (+) o negative (−), che si genera quando queste
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sono sottoposte all’azione di un campo elettrico , ma fino a tutto il
settecento era conosciuta soltanto la cosiddetta forma di elettricità
statica, e che quasi ogni sostanza potesse essere caricata
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elettricamente. L’intensità della corrente elettrica può cambiare istante per istante (corrente
alternata) oppure rimanere costante nel tempo (corrente è continua).
64 Si chiama corrente elettrica, un moto ordinato di cariche elettriche. Il rapporto tra il numero di cariche che passano attraverso una
sezione di un conduttore e l’intervallo di tempo, viene definita “Intensità” di corrente (I).
65 Alla carica positiva viene associato il simbolo + mente alla carica negativa il simbolo –; spesso viene anche assegnato un colore di
riferimento, che è blu (o nero) per la carica negativa e rosso per quella positiva. I colori sono indicati anche sui dispositivi (e sui fili)
per indicarne la “polarità”.
66 Due cariche, quando sono abbastanza vicine, si attraggono o si respingono, a seconda che le loro cariche siano discordi o concordi.
Una carica elettrica posta in una regione di spazio ne altera il suo stato: la regione che “ne sente gli effetti” viene chiamata “campo
1 ∙ 2
elettrico”. L’intensità della forza di attrazione (o repulsione) è legata alla loro distanza: F = k0 2 , (Legge di Coulomb) dove k0 è una
costante di proporzionalità che dipende esclusivamente dal mezzo dove sono poste le cariche (dielettrico).
La costante dielettrica rappresenta il valore che misura la capacità che ha un qualsiasi materiale di contrastare l’intensità del campo
elettrico nel quale si trova immerso. Viceversa, la permeabilità magnetica indica numericamente la capacità eventualmente posseduta
da un materiale di magnetizzarsi in presenza di un campo magnetico esterno.
67 Il rapporto tra il numero di cariche che passano attraverso una sezione di un conduttore e l’intervallo di tempo, viene definita
“Intensità” di corrente (I).
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