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La Chimica e la sua Storia


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            La chimica è la scienza che studia la materia e le sue trasformazioni . È un linguaggio,
            proprio come quello matematico, dove, gli atomi sono le lettere, le molecole le parole
            e i processi le frasi.


            L’etimologia della sua parola è incerta. Risale alla fine del 500, ed è legata a storie
            mitologiche. La parola “chimica” potrebbe derivare da “Cham”, uno dei figli di Noè;
            da “Kema”, un libro dei segreti dell’arte egizia; da “Chemie”, uno dei nomi dell’antico
            Egitto, dal quale si pensava provenissero le conoscenze naturali più remote e più vere;

            dal greco “chimos”, che vuole dire succo; o ancora da un altro termine greco, “cheo”,
            che significa versare un liquido o colare un metallo.

            Qualunque sia la provenienza del suo nome, per un lungo tratto della sua vita, ha

            utilizzato un linguaggio e una simbologia appartenente a pratiche e filosofie naturali
            di epoche antichissime. Il 500 è solo il periodo in cui si è costituita come “scienza”
            autonoma, di carattere fortemente sperimentale.

            È spesso stata associata all’alchimia, in quanto molti concetti riguardanti la natura, la

            materia  e  le  loro  trasformazioni,  presenti  nei  testi  alchimici,  hanno  costituito  un
            “patrimonio intellettuale” comune e hanno caratterizzato molte applicazioni della

            chimica stessa, come terminologia e simbolismo. L’alchimista infatti, specialmente in
            epoca rinascimentale, era visto come una personalità dotata di poteri “superiori”, in
            grado  di  risalire,  col  pensiero,  fino  alle  origini  del  mondo  e  della  vita.  Era  loro
            riconosciuta la capacità di trasmutare i metalli in oro e la conoscenza di una medicina

            universale in grado di guarire tutte le malattie dell’organismo. Queste capacità, però,
            erano volte ad un processo più vasto, quello di riunire l’uomo con Dio ed entrambi col
            destino dell’uomo. L’uomo e il “divino” erano collegati tramite una scala di esseri di

            diversa dignità e rango.

            Queste connessioni avvenivano attraverso i sette metalli (oro, argento, rame, stagno,
            piombo, ferro e mercurio) che erano in relazione, sia coi sette astri conosciuti (Sole,

            Luna, Venere, Giove, Terra, Marte e Mercurio), sia con le “sette viscere” dell’uomo. I
            metalli venivano messi in relazione anche con le qualità morali degli esseri umani: ad
            esempio, il piombo corrispondeva al loro stato di “imperfezione interiore”; l’oro alla


            1  Si indicano come trasformazioni fisiche quelle che un materiale subisce nella sua forma, senza che venga alterata la
            sua natura chimica. Si indicano come trasformazioni chimiche (o reazioni chimiche) quelle per cui uno o più materiali
            sono trasformati in nuovi tipi di materiali.
            Le trasformazioni chimiche sono spesso irreversibili.
            Quelle reversibili, invece, che tra l’altro sono anche le più frequenti, sono quelle in cui dai prodotti si possono ottenere
            di nuovo le sostanze di partenza.
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