Page 53 - La CHIMICA e la sua Storia
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Passaggi di stato
Il passaggio da solido a liquido o a gassoso e viceversa viene chiamato passaggio di
stato.
Ogni materiale ha una propria temperatura di fusione e di solidificazione. Tanto più le
particelle del solido sono unite tra loro da legami forti, tanta più forza servirà per
rompere i legami e la temperatura di fusione sarà più alta. Naturalmente una
temperatura di fusione più bassa indica legami più deboli.
Il calore specifico di una sostanza è quella quantità di calore assorbito da un grammo
di quella sostanza per aumentare la sua temperatura di un grado.
Si chiama calore latente di fusione, invece, la quantità di calore che bisogna fornire a
un grammo di un solido alla temperatura di fusione per farlo fondere.
Analogamente si chiama calore latente di vaporizzazione la quantità di calore che
bisogna fornire a un grammo di liquido alla temperatura di ebollizione per farlo
passare allo stato di vapore.
La sostanza naturale che ha bisogno di più calore per aumentare la sua temperatura
è l’acqua, che può assorbire o cedere calore senza che la sua temperatura cambi di
tanto.
In principio, la quantità di calore si misurava in calorie, che erano appunto definite
come la quantità di calore necessaria per alzare di un grado la temperatura di un
grammo di acqua. Recentemente si utilizza il joule, dove si ha che la caloria è uguale
a 4,18 J.
Alcune sostanze solide, come la naftalina e la canfora, quando sono riscaldate
diventano direttamente aeriformi (sublimazione). Il passaggio inverso si chiama
brinamento.
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Le soluzioni sono sistemi monofasici costituiti dalla miscela omogenea di due o più
sostanze: quelle presenti in quantità minore sono dette soluti, mentre quella presente
in quantità maggiore è detta solvente.
Nota: Se solvente e soluto si trovano inizialmente in fasi diverse, il componente che
cambia di fase è il soluto.
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