Page 783 - Capire la Fisica
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Luce, onda o particella?



           Il dibattito sulla natura della luce, ovvero se fosse fatta di particelle o di onde, ha rap-
           presentato da sempre un enigma insolubile, suscitando battaglie appassionate tra i so-

           stenitori delle opposte teorie.

           Il fisico inglese Thomas Young (1773 – 1829), con il suo esperimento della doppia fen-
           ditura del 1801, sembrò deporre definitivamente a favore della teoria ondulatoria, ri-
           baltando l’idea di Isaac Newton (1642 - 1727), dove nel suo trattato sull’ottica, so-

           stenne la teoria corpuscolare della luce, per mezzo della quale poté spiegare le leggi di
           riflessione e rifrazione, ribaltando a sua volta la teoria ondulatoria di Christian Huygens

           (1629 – 1695), anch’essa in grado di spiegare tanto la riflessione quanto la rifrazione.

           Secondo la sua teoria, considerata buona per circa 100 anni, la luce bianca doveva es-
           sere composta da particelle di colori diversi, chiamate corpuscoli. Un raggio di luce
           bianca rappresentava quindi un flusso di corpuscoli e conteneva particelle di luce dei

           più svariati colori.




                                       L’esperimento della doppia fenditura




           L’esperimento della doppia fenditura, oltre a rap-

           presentare  la  chiave  per  la  comprensione  della
           meccanica  quantistica,  permise  di  dimostrare  la
           dualità onda-particella della materia.


           Infatti, Einstein nel 1905, con l’ipotesi del fotone
           nell’effetto  fotoelettrico,  aveva  mostrato  anche
           che la luce si comportava decisamente come com-

           posta da particelle.

           Gli esperimenti successivi di Robert Millikan (1868 - 1953) del 1916 dimostrarono la
           correttezza dell’ipotesi fotonica, che fu poi definitivamente confermata dalla scoperta
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           dell’effetto Compton  del 1922 da parte del fisico americano Arthur Compton (1892 –
           1962).




           279  Arthur Compton diresse un fascio i raggi X su un blocco di grafite e studiò la lunghezza d’onda della radiazione diffusa.
           Compton constatò che la lunghezza d’onda della radiazione diffusa dalla grafite cambiava in funzione dell’angolo di diffu-
           sione ϕ.
           La parte di radiazione che attraversava il blocco senza subire alcuna deviazione, non era soggetta ad alcun mutamento
           della lunghezza d’onda, mentre la parte di radiazione che veniva dispersa secondo un considerevole angolo, subiva invece
           un apprezzabile cambiamento della lunghezza d’onda.
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