Page 757 - Capire la Fisica
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La Legge di Hubble
Nel 1929 Edwin Hubble (1889 - 1953) trovò una relazione
che legava la distanza delle galassie alla loro velocità di
recessione, provando così che l’Universo si stava espan-
dendo.
Questa rappresentò la prima verifica sperimentale di
quanto già predetto nel 1927 da Georges Lemaitre, scon-
fessando invece l’idea di un Universo statico, come in-
vece immaginava Albert Einstein.
Hubble immaginò che a legare la distanza e la velocità di recessione vi fosse una co-
stante. Ma andiamo con ordine.
Le osservazioni effettuate al telescopio dall’astronomo americano Edwin Hubble negli
anni 20, dimostrarono che l’Universo non era statico, ma in espansione, infatti regi-
strando le distanze delle altre galassie e le loro velocità rispetto alla Via Lattea, Hubble
scoprì che si allontanavano sempre di più.
Più lontana era la galassia, e più velocemente recedeva, con una velocità proporzionale
alla sua distanza (legge di Hubble).
Il rapporto fra velocità e distanza è un numero chiamato “costante di Hubble” ed è
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uguale a circa 74.2 chilometri al secondo per megaparsec ,con un margine di errore
di ± 3,6 chilometri al secondo per megaparsec.
La costante di Hubble è diventata a tutti gli effetti un parametro cosmologico fonda-
mentale, in quanto permette di stimare altre grandezze importanti dell’Universo, come
la massa del neutrino, l’età dell’Universo e di porre dei limiti alla natura dell’energia
oscura.
L’espansione dell’Universo ha avuto inizio con il Big Bang e da allora le galassie hanno
continuato a schizzare via.
La legge di Hubble stabilisce un limite all’età dell’Universo.
Poiché questo è in continua espansione, ripercorrendo tale movimento a ritroso fino
al suo punto iniziale si può calcolare quanto tempo fa ha avuto luogo la sua nascita.
Il risultato è di circa 14 miliardi di anni.
269 Il megaparsec, cioè un milione di parsec, è equivalente a 3.262.000 anni-luce ovvero 3 x 10 m).
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