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Il Bosone di Higgs



                                                  Si  racconta  che  nel  1964,  il  fisico  britannico  Peter
                                                 Higgs (1929 – 2013), mentre passeggiava sulle colline

                                                 scozzesi, concepì  un modo per conferire alle parti-
                                                 celle la loro massa.

                                                 Negli anni 60 le quattro forze fondamentali erano già
                                                 note,  ma  si  basavano  tutte  su  particelle  mediatrici

                                                 estremamente diverse.

                                                 I fotoni per le interazioni elettromagnetiche, i gluoni
                                                 nella forza nucleare forte (collegano i quark) e i bo-

           soni W e Z per la forza nucleare debole.

           Solo i fotoni, però, erano privi di massa.

           I bosoni W e Z, invece, erano particelle aventi addirittura una massa cento volte mag-

           giore di quella del protone.

           Quando si cercò di unire la teoria della forza elettromagnetica con quella della forza
           debole in un’unica teoria “elettrodebole”, si evinse che questa nuova forza non preve-

           desse massa per le particelle della forza nucleare debole (i bosoni W e Z).

           Dovevano esserne prive, come i fotoni.

           Da allora ogni combinazione delle forze fondamentali, effettuata come tentativo di una
           teoria di grande unificazione, incorre nello stesso problema, cioè presuppone che tutti

           i portatori di forza dovrebbero essere privi di massa, ma questo sappiamo non essere
           vero.

           Fu qui che intervenne la geniale idea di Higgs: pensare che i portatori delle forze venis-

           sero rallentati dal passaggio attraverso un campo di forza di fondo (il campo di Higgs),
           che a sua volta agisce mediante il trasferimento dei cosiddetti bosoni di Higgs.

           Per capire meglio il concetto, Higgs diceva di pensare di far cadere una biglia in un

           bicchiere.

           Se questo contiene dell’acqua, impiegherà più tempo a cadere sul fondo rispetto ad un
           bicchiere vuoto, o pieno d’aria, perché nell’acqua, la gravità impiega più tempo per

           attirare verso il basso la biglia.

           La stessa cosa accade quando si cammina nell’acqua, le gambe fanno più sforzo, in
           quanto l’acqua crea una resistenza maggiore rispetto a quella provocata dall’aria.




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