Page 61 - La Storia delle Scienze
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Uno dei suo discepoli, Anassimandro sostenne che la
Terra fosse un oggetto galleggiante nello spazio (sospeso
nel nulla), e alla domanda: perché la Terra non cade? ri-
spondeva: perché gli oggetti non cadono “verso il basso”
ma cadono “verso la Terra”; e dunque la Terra non ha nes-
suna direzione particolare verso cui cadere se non verso
sé stessa, ridisegnando così l’intero quadro concettuale
della comprensione umana verso lo spazio, la Terra ed il
concetto di gravità.
Ora lo spazio è fatto di cielo, all’interno del quale vi è so-
spesa la Terra.
Già nel IV secolo a.C. gli
astronomi greci si re-
sero conto che le volte
celesti dovevano es-
sere più di una, in quanto, mentre le stelle fisse gira-
vano intorno alla terra tutte insieme, apparentemente
senza mutare le loro posizioni relative, lo stesso non
accadeva per il sole, la luna e per cinque altri oggetti luminosi (Mercurio, Venere, Marte,
Giove e Saturno), che sembravano muoversi seguendo ciascuno un proprio percorso in-
dipendente.
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I greci supposero che ogni pianeta fosse situato su una propria volta sferica invisibile, e
che queste, a loro volta, fossero sistemate l’una sopra all’altra. Quella più vicina apparte-
neva alla Luna, il pianeta che si muove più velocemente.
Il mondo prima e dopo Anassimandro.
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Approfondimento: La Luna.
29 In greco antico Planetes significava “erranti”.
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