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I Neutrini




                                                            La storia del neutrino, sin dalla sua prima sup-

                                                            posizione, fatta per la prima volta nel 1930 da
                                                            Wolfgang  Pauli,  è  sempre  stata  associata
                                                            all’interazione debole. Dalla sua supposizione
                                                            alla sua scoperta sono passati circa 25 anni,

                                                            essa avvenne nel 1956.

                                                            La creazione della bomba atomica e la relativa
                                                            scoperta  dell’enorme  energia  intrinseca

                                                            nell’atomo, diede ad alcuni fisici la possibilità
                                                            di poter rilevare questi famigerati neutrini, in-
                                                            stallandone  un  rilevatore  nelle  vicinanze  di

           una esplosione atomica, ma questo non fu attuabile. Allora si decise di installarlo presso
           un reattore nucleare, ed è stato possibile scoprire il neutrino, o meglio l’antineutrino, nel
           fenomeno del decadimento β inverso del protone.

           I neutrini furono poi rilevati nel 2002 attraverso
           esperimenti effettuati sul Sole.

           Dopo quella scoperta si cominciarono ad usare i
           neutrini,  al  posto  di  protoni  ed  elettroni,  come

           proiettili,  per  investigare  più  in  profondità
           nell’atomo, nelle macchine “acceleratrici”.

           I risultati sperimentali sono stati fondamentali per

           il lavoro di unificazione della forza elettromagne-
           tica e quella debole, in quella elettrodebole.
                                                                       Rilevatore di
           I neutrini interagiscono con le altre particelle, solo

           attraverso la forza debole.

           Accelerare direttamente i neutrini, però, non è possibile, essendo elettricamente neutri.
           Per questo si sfrutta il decadimento del “pione”, energizzando dei semplici protoni. Rag-

           giunta l’energia desiderata, il fascio di protoni è estratto e inviato su un bersaglio, un ci-
           lindro costituito da un materiale avente un piccolo peso atomico, come berillio o carbo-
           nio. Dall’interazione forte dei protoni si produce un po’ di tutto, ma in massima parte

           pioni positivi, negativi e neutri. Mediante l’ausilio di alcuni magneti, si selezionano i pioni
           positivi, che vengono dirottati in un tunnel lungo qualche centinaio di metri, nel quale
           hanno il tempo di decadere indisturbati, in un muone positivo e in un neutrino muonico.




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