Page 243 - La Storia delle Scienze
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La mistica del tempo




           È ormai accertato che la sensazione del tempo in divenire è la più misteriosa illusione del
           nostro stato d’essere.


           È quella meno compresa dalla scienza e non del tutto indagata dalla filosofia, la quale
           ancora oggi si dibatte fra divenire ed essere.

           Allora mi chiedo se può esistere una mistica del tempo? Possiamo renderlo sacro nella

           sua illusorietà?

           Sappiamo che il tempo è una sensazione derivata dallo scorrere della nostra memoria.

           Nonostante questo possiamo mutare il senso di questo dinamismo, così possiamo osser-

           vare il tempo che muta la forma e matura la sensibilità, tale da renderla partecipe a una
           coscienza che si espande oltre il divenire; lo affermano i santi, gli illuminati e tutti quegli
           uomini che, pare, sentano la vita e la realtà con un’unità e partecipazione che è negata

           ad altri.

           Certamente il tempo è una sensazione illusoria che ci appartiene per come ci sentiamo;
           quindi è anche “vero”, e questa verità segna l’atto della creazione.

           Però la domanda è lecita e perfino doverosa.


           Dove stiamo andando? Oltre questo tempo cosa c’è se non l’attimo, se non altri infiniti
           attimi la cui sintesi è “l’essere”?

           Se cavalcare l’onda della vita, la promuove e la crea, la consapevolezza dell’essere ne fa

           scoprire il significato.

           Allora il divenire avrà il suo senso come aspetto dell’essere, tanto illusorio quanto la dif-
           ferenza delle innumerevoli vite che stanno componendo il nostro sentire la stessa.


           Come in un caleidoscopio, si può guardarne l’insieme o soffermarci sulle parti, scoprirne
           la luce e studiarne l’origine.

           Anche questo fa parte del movimento del tempo, guidato dalla mente e, forse, da un
           cuore che desidera l’infinito.


           Ora è così, e solo così possiamo concepire questo non-movimento.

           Eppure in esso ci sono dei lampi di verità che ci fanno intuire altro. Però l’intuizione è solo
           nostra, individuale e senza parole.


           Peccato! Perché questa verità, così grande, da non poter essere contenuta né dalle parole
           né dal pensiero, è quella che ci sta sostenendo e chiede solo di venire alla luce.



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