Page 213 - La Storia delle Scienze
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Già  dal  1933  Zwicky  ipotizzò  la possibile  esistenza  della  materia

                                   oscura: osservando le interazioni gravitazionali di alcune galassie,
                                   notò che la materia  visibile era insufficiente per tenerle  unite, e

                                   stimò  quindi  la  presenza  di  una  quantità  di  materia  complessiva
                                   venti volte superiore a quella visibile.

                                   Nel 1934, dopo la scoperta in laboratori terrestri dell’esistenza dei
                                   neutroni, Zwicky assieme a Baade ipotizzò che le esplosioni di su-

                                   pernovae avrebbero potuto lasciare come residuo un nucleo consi-
                                   stente di neutroni, ossia una “stella di neutroni” (pulsar).

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           La nascita della radioastronomia si può far risalire ai primi anni Trenta, quando l’ingegnere
           americano Karl Jansky (1905 - 1950) intuì che un certo disturbo nella ricezione delle onde
           radio intercontinentali era dovuto a radiazioni extraterrestri emesse da oggetti stellari.


           Approfondimento: Le onde radio, come sappiamo sono delle onde elettromagnetiche,
           che in normali condizioni si propagano in linea retta. Trasmittente e ricevente devono
           quindi stare sulla stessa linea.


           Le onde radio delle frequenze televisive e radiofoniche si perdono nello spazio senza es-
           sere né assorbite, né riflesse dalla ionosfera. È solo grazie ai satelliti artificiali che queste
           onde vengono catturate e riflesse sulla Terra.

           Le onde radio aventi una bassa frequenza, come quelle lunghe, medie e corte, invece,

           vengono riflesse dalla ionosfera, e riescono così a raggiungere, enormi distanze, anche al
           d’ sotto della linea d’orizzonte.


           Alcuni  lontani  sistemi  stellari  presentano  una  marcata  emissione  nel  campo  delle  ra-
           dioonde.

           Mentre  le  galassie  hanno  il  consueto

           aspetto  strutturale,  le  “radiogalassie”
           presentano,  osservate  al  telescopio,  al-
           cune caratteristiche anomale da un punto

           di vista fisico e astronomico, tanto che nel
           1960  furono  battezzate  “radio-sorgenti
           quasi-stellari”  (quasar  =  quasi-stellar
           astronomical radio-source).


           Le quasar inviano i loro segnali dalle re-
           gioni più remote dell’Universo (circa do-
                                                                                                       Quasar
           dici miliardi di anni luce).

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