Page 206 - La Storia delle Scienze
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Qualche anno dopo (1654) furono scoperte particelle con massa ancora superiore, chia-

           mate iperioni.
           Negli anni successivi furono scoperti, oltre al protone e al neutrone, altri e tre barioni:
           una particella lambda, una particella sigma, e una particella csi, con le relative antiparti-
           celle, ma tutte estremamente instabili.
           Le famiglie dei mesoni e dei barioni furono poi riunite in una sola, quella degli adroni,
           parola greca che significa “forte”.

           Ben presto si cominciò a sospettare che gli adroni dovessero esser fatti di particelle più
           semplici.
                                                       All’inizio degli anni ‘69, il fisico americano Murray
                                                      Gell-Mann  (1929  -)  propose  la  creazione  di  una
                                                      specie di tabella, simile alla tavola degli elementi,
                                                      in cui poter raggruppare in famiglie, le varie parti-
                                                      celle esistenti.
                                                      Le  particelle,  così,  vennero  riunite  in  gruppi,  in

                                                      base alle loro proprietà, secondo uno schema per-
                                                      fettamente simmetrico.
                                                      Secondo  questa  suddivisione,  però  ci  si  accorse
           che  mancava  ancora  una  particella,  scoperta  qualche  anno  dopo  e  chiamata  omega
           meno.
           Poi lo stesso Gell-Mann, per semplificare questa tabella, propose il concetto di quark, do-
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           tato di una carica frazionaria (± ).
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           La combinazione di 3 quark (Up, Down e Strange) sarebbe stata sufficiente a costituire
           tutti i barioni noti.

           Grazie a questa intuizione, nel 1969, Gell-Mann ricevette il premio Nobel per la fisica.
           Dopo ne venne inserito un altro, denominato Charm, e successivamente ancora altri due,
           denominati Top e Bottom.
           Questi quark si uniscono così saldamente che fino a oggi
           gli scienziati non sono riusciti a spezzare protoni e neu-
           troni nei singoli quark.

           I quark si combinano secondo regole determinate, in tre
           diverse varietà, dette colori (rosso, blu e verde).
           Quando i quark si combinano, a tre a tre, per formare un
           barione,  ognuno  di  loro  deve  avere  uno  dei  tre  colori,
           dando vita ad una combinazione che non ha colore, ossia
           bianca.














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