Page 114 - La Storia delle Scienze
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Molti di questi modelli presentano una singolarità iniziale, che corrisponde proprio al
modello del “Big Bang”, ma quasi tutti finiscono anche con un “Big Crunch”.
Queste nuove teorie portarono ben presto evidenti prove della loro correttezza. Ad esem-
pio spiegarono correttamente le piccolissime variazioni scoperte nell’orbita di Mercurio,
la curvatura dei raggi delle stelle quando passano vicino ad un corpo di massa enorme,
come il Sole.
Approfondimento: Le Equazioni di Einstein.
Le equazioni di Einstein godono di una meravigliosa proprietà: il teorema matematico che
regola il modo in cui variano le geometrie delle superfici curve diventa l’equivalente delle
leggi fisiche per le quali l’energia e la quantità di moto devono essere conservate nei pro-
cessi naturali. Inoltre se le masse sono piccole e il loro moto molto inferiore alla velocità
della luce, la distorsione causata alla geometria dello spazio è insignificante e le equazioni
di Einstein si trasformano in quelle che descrivono la vecchia teoria della gravitazione uni-
versale di Newton.
Per la conferma sperimentale dell’equivalenza tra massa ed energia, invece si dovettero
aspettare gli anni trenta, e le sue teorie di equivalenza tra massa ed energia furono sfrut-
tate nella seconda guerra mondiale, con la costruzione della bomba atomica usata nei
bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki, che portarono alla fine della guerra.
Approfondimento: Spazio e tempo assoluti.
I corpi non si muovono solo nello spazio, ma anche nel tempo. Questo scoperta rivoluzio-
naria è quello che si deduce dalla teoria della relatività ristretta.
“Il tempo scorre a velocità diverse, a seconda della velocità con cui ci si muove. Lo spazio
e il tempo non sono statici, come pensava Newton, ma sono dinamici, si curvano e si
deformano”.
Quando siamo fermi, non ci muoviamo nello spazio ma comunque lo facciamo nel tempo,
assieme a tutto ciò che ci circonda.
Tutto il nostro moto sta avvenendo nel tempo. Ora se iniziamo a muoverci, parte di que-
sto moto, una piccola frazione del suo moto totale, viene utilizzata per compiere il moto
nello spazio, rallentando, di conseguenza il moto nel tempo.
Questo vuol dire che quando ci muoviamo, il tempo scorre più lento rispetto a quando
siamo fermi.
44 Una singolarità è un punto in cui la matematica fallisce miseramente. In fisica, quando un calcolo formula un’ipotesi che
ad un certo punto portano ad una singolarità, si può adattare il calcolo per eliminarla, ma non sempre ci si riesce. In questi
casi serve una nuova “teoria”.
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