Page 379 - La Storia delle Scienze
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Quella del dragone è una costellazione molto estesa, ma poco luminosa, a causa
              della  sua  grande  di-
              stanza.

              Il drago, funge da prota-

              gonista  cattivo  in  quasi
              tutti i miti e tutte le fa-
              vole, sin da quando, i Su-

              meri  prima,  e  i  Babilo-
              nesi  dopo,  gli  assegna-
              rono il ruolo del cattivo

              nelle  loro  storie  sulla
              Creazione.

              La storia è quella del combattimento, descritto in precedenza, tra il dio del cielo,
              Marduk e la draghessa Tiamat, signora del caos primordiale e delle acque salate,

              dove Marduk, dopo averla uccisa creò il cielo e la Terra, mentre col sangue del marito
              di lei impastò il fango per creare il primo uomo.

              Poi avvolse, l’immagine del drago nel cielo attorno al Polo, in ricordo della sua vitto-

              ria.

                                 Anche  per  i  Greci,  il  drago  ha  avuto  il  ruolo  del  cattivo.  Infatti
                                 quando Giove sposò Giunone, tutti fecero a gara a fare il regalo più

                                 bello: la dea Gea donò loro un albero che produceva mele d’oro,
                                 simbolo della conoscenza, che giunone piantò nel giardino delle
                                 Esperidi, mettendo a guardia dei suoi frutti le Esperidi (ninfe).


                                 Ma queste si mostrarono inaffidabili e allora giunone decise di met-
               Gea
                                 tere a guardia dell’albero e dei suoi frutti, un terribile dragone, La-
              done, figlio del mostro Tefeo e di Echidna, una creatura metà donna e metà ser-

              pente.

                                                                                                     182
              Nella storia, però intervenne anche Ercole, che in una delle sue dodici fatiche , do-
              veva proprio rubare una di quelle mele.



              182  Le dodici fatiche furono imposte a Ercole dal re Euristeo di Tirinto, per espiare la colpa di aver ucciso moglie e figli
              durante un eccesso di follia, provocatogli da Giunone. Esse sono:
              1. Strangolamento dell’invulnerabile leone che faceva stragi nelle campagne attorno alla città di Nemea.
              2. Uccisione della terribile Idra di Lerna alla quale ricrescevano le teste via via che l’eroe gliele staccava dal collo.
              3. Cattura della cerva dalle corna d’oro che si fece inseguire per un anno intero prima d’essere acchiappata.
              4. Cattura del feroce cinghiale di Erimanto.
              5. Pulizia delle immonde stalle del re Nemeo.
              6. Vittoria sugli uccelli del lago Stinfalo, che avevano penne di bronzo che potevano essere scagliate come frecce.
              7. Cattura del toro di Creta che lanciava fiamme dal naso.
              8. Cattura dei demoniaci cavalli di Tracia che si cibavano di carne umana.
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