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La Materia Oscura




              Lo studio della materia oscura è oggi molto promettente, in quanto essa dovrebbe

              poter essere spiegata dai tradizionali princìpi della fisica delle particelle.

              La materia oscura, che non è realmente oscura, in quanto le cose oscure, cioè quelle
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              che assorbono la luce, come i “buchi neri”, le vediamo, ma è trasparente  e condi-
              ziona tutto quanto accade nell’Universo, partendo dalla sua espansione, dal per-
              corso dei raggi luminosi che ci giungono da corpi lontani, dalle orbite delle stelle
              intorno ai centri delle galassie e finendo a tanti altri fenomeni che ci “suggeriscono”
              la sua esistenza. Senza di essa, la struttura che riusciamo ad osservare, non avrebbe

              avuto modo di formarsi. Senza le galassie, non si sarebbero formate nemmeno le
              stelle, né il Sistema solare, né la vita, così come la conosciamo.


              Nota: La presenza dei “miraggi gravitazionali”, previsti dalla Relatività di Einstein ci
              dicono che la massa oscura c’è, e ci permettono anche di pesarla. Purtroppo non ci
              aiutano a capire di che cosa sia fatta.


              Il suo nome è appropriato (anche se, come abbiamo visto in una nota precedente, la
              traduzione è sbagliata) in quanto la materia oscura si cela alla vista e a tutti gli altri
              sensi. È incapace di emettere o anche solo di riflettere la luce; la sua invisibilità le fa
              da scudo. Interagisce così debolmente con la materia ordinaria che è estremamente
              difficile da scoprire. Noi non vediamo la materia oscura ma, l’effetto che produce
              sull’ambiente circostante.
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              È importante non fare confusione tra “materia oscura” e buchi neri , in quanto
              questi ultimi si formano quando “troppa materia” viene confinata in una regione
              spaziale “troppo” piccola, tanto che nemmeno la luce riesce a sfuggire alla sua po-
              tente attrazione gravitazionale.
              La materia oscura non interagisce con la luce. I buchi neri assorbono la luce, assieme
              a tutto ciò che si trova troppo vicino a essi.
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              Fritz Zwicky, di cui abbiamo parlato in precedenza, nel 1933, fece una delle scoperte

              più spettacolari del XX secolo, ma purtroppo non fu preso sul serio per i successivi
              quarant’anni.
              Zwicky studiò le velocità delle galassie nell’Ammasso della Chioma (un ammasso è
              un ampio insieme di galassie tenuto insieme dalle forze gravitazionali), accorgendosi
              di come l’attrazione gravitazionale della materia al suo interno si opponesse perfet-
              tamente all’energia cinetica delle stelle contenute, in modo tale da creare un si-






              164  I corpi scuri assorbono la luce, quelli trasparenti invece sono indifferenti a essa.
              165  I buchi neri sono neri perché tutta la luce che vi entra rimane intrappolata.
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