Page 155 - La Storia delle Scienze
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Questa teoria, comunque presenta alcune lacune, come l’estrema uniformità della
radiazione stessa su tutto l’Universo (problema dell’orizzonte).
Per risolvere questo problema, Alan Guth (1947 -) ipotizzò
la teoria dell’Universo inflazionario, secondo la quale su-
bito dopo il Big Bang l’Universo avrebbe attraversato una
fase di espansione estremamente accelerata (infla-
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zione ), durante la quale due regioni di cielo estrema-
mente lontane fra loro potrebbero quindi essere state in
contatto ed avere avuto il tempo di entrare in equilibrio
termico.
L’inflazione (dal latino inflare, gonfiare) spiegherebbe anche la piattezza dell’Uni-
verso, altrimenti di difficile giustificazione.
Questo potrebbe in parte spiegare la presenza della materia oscura, cioè una mate-
ria elettricamente neutra e quindi non in grado di assorbire od emettere luce.
La materia oscura, che non è realmente oscura, in quanto le cose oscure, cioè quelle
che assorbono la luce, come i “buchi neri”, le vediamo, ma è trasparente e condi-
ziona tutto quanto accade nell’Universo, partendo dalla sua espansione, dal per-
corso dei raggi luminosi che ci giungono da corpi lontani, dalle orbite delle stelle
intorno ai centri delle galassie e finendo a tanti altri fenomeni che ci “suggeriscono”
la sua esistenza. Senza di essa, la struttura che riusciamo ad osservare, non avrebbe
avuto modo di formarsi. Senza le galassie, non si sarebbero formate nemmeno le
stelle, né il Sistema solare, né la vita, così come la conosciamo.
90 L’inflazione è in grado di prevedere la disposizione delle variazioni di densità al momento del Big Bang il che, a sua
volta, significa che potremmo calcolare la disposizione delle galassie come la osserviamo nel nostro Universo.
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