Page 97 - La Fisica nella Storia
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Laplace
Pierre Simon de Laplace (1749 - 1827) portò al massimo splendore
l’Universo newtoniano, nella sua “Meccanica celeste”, pubblicata tra il
1799 e il 1825.
La sua matematica si basava sull’assunzione che il futuro dell’Universo
fosse completamente prevedibile sulla base del suo passato.
Laplace elaborò una sua teoria sulla formazione del sistema solare, dove
una nebulosa gassosa, raffreddandosi, si contraeva e contraendosi
aumentava la sua velocità di rotazione secondo le leggi della dinamica.
Le forze di rotazione avrebbero prodotto una serie di anelli di materia che frantumandosi e
aggregandosi sotto l’azione della gravità avrebbero dato vita ai pianeti.
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Nota: Questa convinzione nacque dal fatto, di aver preso in considerazione, che tutte le orbite
sono sullo stesso piano e tutte le rivoluzioni avvengono nello stesso verso.
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L’ipotesi di Laplace sull’evoluzione dell’Universo rappresentava l’evoluzione della concezione
meccanicistica del mondo, estendendola fino ai tempi primordiali, con la sola eccezione che il
meccanismo dell’urto era stato rimpiazzato dal meccanismo della forza, associando così la
gravità alla materia.
Inoltre, per Laplace l’azione delle leggi dell’Universo continuava incessantemente senza dover
prendere in considerazione l’intervento di Dio.
Un ulteriore dimostrazione della bontà
della fisica newtoniana si ebbe una
ventina d’anni dopo la morte di Laplace,
verso il 1846, quando due astronomi, John
Couch Adams (1819 – 1892) e Urbain Le
Verrier (1811 – 1877), attraverso le
formule gravitazionali di Newton, per vie
indipendenti, calcolarono la posizione del
pianeta Nettuno, causa di inspiegabili Urbain Le Verrier
John Couch Adams
variazioni nella posizione di Urano.
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