Page 337 - La Fisica nella Storia
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PARADOSSI
1. Il Paradosso del mentitore: Io affermo: Io mento! Quel che dico è vero o falso?
Per il principio del terzo escluso, se questa affermazione fosse vera, sarebbe vero
che mento, quindi l’affermazione sarebbe falsa; d’altro canto se l’affermazione fosse
falsa, io starei mentendo, quindi in realtà quel che dico dovrebbe essere vero. Come si
vede, qualunque scelta si faccia è sbagliata.
2. Il Paradosso del barbiere: In un villaggio vi è un solo barbiere che ha appeso al suo negozio
il seguente cartello: Io rado solo tutti gli abitanti del villaggio che non si radono da soli.
La domanda sorge naturale: chi rade il barbiere? se supponiamo che il barbiere si rada da
sé, incapperemo nella contraddizione di ciò che egli ha scritto nel cartello; d’altro canto
se non si rade da solo dovrebbe essere uno di quelli che vengono rasi da lui stesso.
3. Il Paradosso del coccodrillo: Un bambino cadde nel Nilo e fu subito afferrato da un
coccodrillo. La madre del bimbo implorò la bestia di non mangiarlo. Il coccodrillo rispose
che avrebbe lasciato libero il bambino solo se la madre avesse indovinato cosa egli
avrebbe fatto del bambino, diversamente lo avrebbe mangiato. La madre disse: Tu
mangerai il mio bambino. Rispose il coccodrillo: Visto quello che hai detto non posso
restituirti tuo figlio, perché se lo facessi renderei falso ciò che hai detto. Quindi io dovrò
mangiare tuo figlio. Replicò la madre: È esattamente vero il contrario, infatti se mangerai
il mio bambino io avrò detto la verità, quindi devi restituirmi mio figlio. Secondo voi chi
ha ragione e perché?
4. Il Paradosso dell’avvocato: Il filosofo Protagora diede lezioni di diritto a Euatlo. Questi
promise solennemente che lo avrebbe pagato solo quando avrebbe vinto la sua prima
causa. Euatlo però non praticò la professione di avvocato, perciò non pagò Protagora.
Il filosofo allora citò Euatlo in giudizio chiedendogli il pagamento delle lezioni. Davanti alla
corte Protagora disse che se Euatlo avesse perso quella causa, ciò avrebbe significato che
aveva torto, perciò doveva pagare. Del resto se il giudice avesse dato ragione a Euatlo,
questi avrebbe vinto la sua prima causa, quindi Protagora doveva essere pagato in ogni
caso. Replicò Euatlo, affermando che non doveva pagare. Infatti, se la corte gli avesse
dato ragione, egli non doveva pagare, ma se gli avesse dato torto non avrebbe vinto la
sua prima causa e quindi analogamente non doveva pagare. Secondo voi chi ha ragione
e perché?
5. Il Paradosso di Sancho Panza: Nel libro Don Chisciotte di Miguel Cervantes de Saavedra, si
racconta dello scudiero Sancho Panza divenuto governatore dell’isola di Barataria, in cui
vige la legge secondo la quale ognuno che vuole entrare nell’isola deve spiegarne le
ragioni: se dice la verità deve essere lasciato libero, diversamente sarà impiccato. Un
visitatore alla domanda relativa alle ragioni della sua visita risponde: Sono venuto per
essere impiccato. Come deve comportarsi il povero Sancho?
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