Page 29 - La Fisica nella Storia
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L’incessante movimento porta gli atomi ad aggregarsi e a separarsi, dando luogo alla nascita,
alla trasformazione e alla morte di tutto ciò che esiste. Le cose sono pertanto combinazioni di
atomi.
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Sviluppando un motivo già introdotto dal filosofo Leucippo nel V sec. a.C., Democrito cercò il
fondamento materiale del cosmo non più in un finito numero di elementi, ma in un indefinito
numero di atomi.
Questi andavano visti come delle particelle indivisibili, come il limite ultimo di ogni possibile
divisione dei corpi materiali.
Anche per Democrito esistevano solo due realtà: gli atomi ed il vuoto.
La diversità delle cose è spiegata in base alla varietà della forma, della grandezza e della
disposizione degli atomi che si aggregano: da ciò segue che la spiegazione del mondo sta negli
aspetti quantitativi e misurabili delle cose, gli unici dei quali deve occuparsi la scienza.
Gli aspetti qualitativi, come il colore e il sapore, sono soggettivi, frutto dei nostri sensi e non
proprietà delle cose.
Le cose nascono e muoiono senza alcun finalismo, secondo processi puramente meccanici
dovuti al movimento degli atomi in tutte le direzioni.
Una cosa sulla quale i filosofi naturali rimuginavano spesso era il moto. All’inizio si pensava che
fosse soltanto di due tipi: il moto delle stelle e dei pianeti in cielo, e quello degli oggetti sulla
Terra. Sapevano che gli oggetti in movimento seguivano traiettorie semplici e prevedibili.
L’esistenza di uno spazio vuoto implicava che tutti gli atomi fossero dotati di un movimento
casuale ed eterno, che dava origine agli “infiniti mondi e a tutte le cose esistenti, compresa
l’anima”. Egli sosteneva anche che il movimento degli atomi provocasse le sensazioni
fisiologiche che interagivano con gli atomi ignei dell’anima.
Con Democrito si raggiunse l’apice della filosofia materialistica, dove non vi fosse una forza
divina a mettere ordine alle cose, e dove anche la mente e l’anima fossero materiali, insomma,
per Democrito, anche le sensazioni erano il risultato di un urto fisico di atomi.
A Democrito è stato attribuito il principio della conservazione della materia e dell’energia, per
la sua affermazione che “Nulla è creato dal nulla né si distrugge nel nulla”, e anche l’idea del
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movimento per inerzia dei corpi, per il moto naturale di cui gli atomi sono dotati.
10 Secondo Leucippo non esisteva niente di arbitrariamente piccolo: doveva per forza esistere un limite inferiore alla divisibilità.
L’Universo per Leucippo era granulare e non continuo.
11 È la tendenza di un oggetto a restare fermo o a continuare a muoversi finché una forza non agisce su di esso.
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