Page 249 - La Fisica nella Storia
P. 249

La Fisica Moderna




       Parlare  di  scienza  moderna  prescindendo  dagli  sviluppi  della  Fisica  Quantistica  non  è  più

       possibile, specialmente quando si ragiona su scala atomica e subatomica. Se si vuole affrontare
       in modo accettabile, comprensibile e chiaro la fisica moderna, bisogna prima pensare a come
       s’insegna il resto della fisica. Infatti le sue radici si fondano ancora sulla fisica classica, in quanto

                                      segue l’impostazione che questa ha dato nel descrivere i fenomeni
                                      della Natura, rendendola una scienza sperimentale, in cui i fenomeni
                                      sono descritti usando un unico linguaggio, la matematica, associato
                                      agli esperimenti (metodo scientifico), proprio come ci ha insegnato

                                      Galileo tanti secoli fa.

                                      Verso la fine del 1800 l’edificio della fisica classica sembrava essere
                                      ben consolidato: C’erano gli atomi, che nel vero senso della parola

                                      (atomos), erano indivisibili, c’era la forza gravitazionale assieme a
                                      quella elettrica e magnetica, che insieme costituiscono l’interazione
                                      elettromagnetica. La luce era un’onda elettromagnetica che aveva

       bisogno di un mezzo (l’etere) in cui propagarsi. E proprio quando si pensava che la fisica fosse
       completa, ecco arrivare due nuove scoperte apparse quasi dal nulla: prima la Relatività generale
       di Albert Einstein e subito dopo la meccanica quantistica di Max Planck, che ci hanno spalancato
       due altri mondi, opposti ma nello stesso tempo complementari: il mondo delle particelle e

       l’enormità dell’Universo.

       La teoria della relatività e la meccanica quantistica hanno cambiato radicalmente il modo di
       pensare e di vedere e capire il mondo, dandoci una nuova comprensione della Natura che parte

       dal molto piccolo (un miliardesimo di miliardesimo di metro) fino al molto grande (miliardi di
       anni luce), costituendo di fatto i pilastri dell’edificio della nostra conoscenza.

       Il “mondo del microcosmo”, che ha dato vita alla fisica moderna, fu scoperto tra il 1890 e il 1940

       da Max Planck (1858, 1947), un insegnante di fisica teorica all’Università di Berlino, il quale,
       durante  le  sue  ricerche  sul  “corpo  nero”,  formulò  la  “teoria  dei  quanti”,  composta
       essenzialmente dalla teoria della relatività e dalla fisica quantistica.

       Secondo  questa  teoria,  l’energia  può  essere  scambiata  solo  in  quantità  discrete,  chiamati

       “quanti”, ovvero dei pacchetti di energia rappresentabili attraverso numeri interi.



       Nota:  La  fisica  quantistica  non  spiega  il  perché  dell’agire  dei  sistemi,  ma  solo  come  questi
       interagiscono con gli altri.


       Il corpo nero, di Plank, si può rappresentare come un contenitore avente una piccola apertura


                                                           245
   244   245   246   247   248   249   250   251   252   253   254