Page 247 - La Fisica nella Storia
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La Teoria Quantistica




       Verso  la  fine  del  diciannovesimo  secolo,  man  mano  che  si  acquisivano  informazioni  sulla

       radiazione  elettromagnetica  che  non  trovavano  spiegazioni  nell’ambito  della  meccanica
       classica, le perplessità degli scienziati andavano progressivamente aumentando.

       La  Teoria  classica  lasciava  irrisolti  diversi  problemi,  come,  ad  esempio  spiegare  l’effetto
       fotoelettrico e la vistosa incongruenza dello spettro d’irraggiamento del corpo nero oppure il

       perché non avvenisse un collasso degli elettroni nel nucleo atomico.

                                     La prima questione, come abbiamo visto in precedenza fu spiegata
                                     da Einstein, estendendo l’idea dei quanti di energia anche alla luce,

                                     teorizzando che questa fosse composta da particelle elementari (i
                                     fotoni).

                                     La seconda e la terza questione, invece, trovarono soluzione con i

                                     quanti  di  Planck,  cioè  con  l’ipotesi  che  l’energia  potesse  essere
                                     scambiata solo secondo quantità fisse, e più precisamente che una
                                     particella carica, oscillando ad una frequenza v, potesse scambiare

                                     energia con l’ambiente solo in forma di pacchetti di grandezza

                                                        E = h·v.

       Prima di Planck, si credeva che una massa irradiasse la stessa quantità
       di energia su tutto lo spettro di frequenze e che la frequenza potesse

       aumentare  all’infinito,  cioè  si  pensava  che  un  corpo  possedesse
       un’energia infinita da irradiare, ma la teoria dei quanti introdusse una
       relazione  tra  la  frequenza  e  l’energia,  mostrando  che  particelle

       identiche, vibrando a frequenze diverse, possiedono quantità di energia
       diversa.

       Secondo la relatività generale, infatti, la massa si converte in energia,

       irradiandone una certa quantità in forme diverse, come ad esempio, onde luminose e calore.

       Ciò implicherebbe una graduale perdita di energia da parte della materia con conseguente
       tendenza graduale, degli elettroni a collassare nel nucleo dell’atomo.

       Il comportamento della natura, a volte, è strano e bizzarro.


       Se potessimo, idealmente, ridurre le nostre dimensioni fino a diventare più piccoli di un atomo,
       scopriremmo un mondo nuovo, completamente diverso dal nostro, ma altrettanto affascinante,
       quello del microcosmo.




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