Page 240 - La Fisica nella Storia
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con  le  particelle  alfa  della  radioattività  (fasci  di  ioni  di  elio  carichi

       positivamente, emessi ad altissima energia da alcuni atomi instabili).

       Bombardò  un  sottilissimo  foglio  di  oro,  posto  fra  una  sorgente  di
       particelle alfa (non nuclei ma atomi di elio) e uno schermo al solfuro di
       zinco.


       Le particelle, passate attraverso la lamina, sarebbero rimaste impresse
       sullo schermo.


       L’esperimento  portò  alla  constatazione  che  i  raggi  alfa  non  venivano
                                                                                                        Rutherford
       quasi mai deviati. Essi attraversavano il foglio di oro senza quasi mai
       esserne disturbati.

       Rutherford  teorizzò,  sulla  base  di  clamorosi  risultati  sperimentali,  l’esistenza  del  nucleo

       atomico,  descrivendolo  come  una  carica  concentrata  all’interno  dell’atomo.  Secondo  il  suo
       modo di vedere, la carica positiva e la massa di un atomo dovevano per forza di cose essere
       concentrate in una microscopica regione puntiforme, al centro dell’atomo.


       In  questo  modo  nacque  un  nuovo  modello  atomico,  costituito  da  un  nucleo  centrale
       piccolissimo, dotato di massa e carico positivamente (nucleo atomico) ed uno sciame di elettroni
       che vi ruotavano attorno per attrazione coulombiana.


       Nel 1919 scoprì le prime particelle costituenti il nucleo, che volle chiamare “protoni”.

       Questo nuovo modello prese il nome di “Modello atomico planetario”.

       Il nucleo dell’atomo di Rutherford è così concentrato che gli elettroni gli
       ruotano attorno a distanze relative enormi, aventi un diametro da 10.000

       a 100.000 volte maggiore di quello del nucleo.

       Rutherford  riuscì  ad  intuire  che  i  protoni  da  soli  non  bastavano  a
       giustificare tutta la massa del nucleo e formulò l’ipotesi dell’esistenza di

       altre particelle che contribuivano a formare l’intera massa del nucleo, i
       neutroni, successivamente scoperti da James Chadwick (1891 – 1974) nel
       1932.                                                                                             Chadwick


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       Approfondimento: Il modello di Rutherford era in contrasto con le leggi della fisica classica:
       secondo la teoria elettromagnetica, infatti, una carica che subisce una accelerazione emette

       energia  sotto  forma  di  radiazione  elettromagnetica,  e  quindi  gli  elettroni  dell’atomo  di
       Rutherford, che si muovono di moto circolare intorno al nucleo, avrebbero dovuto emettere





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