Page 21 - La Fisica nella Storia
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La civiltà greca
Molto tempo fa nessuno sapeva come mai in natura si ripetono così spesso numeri e schemi
semplici, come ad esempio il susseguirsi del giorno e della notte, la periodicità delle maree, il
susseguirsi delle stagioni, etc., finché alcuni uomini cominciarono a studiare con maggiore
attenzione quegli schemi. Queste persone “curiose” si autodefinirono filosofi naturali ed erano
l’equivalente di quelli che oggi chiameremmo “scienziati”.
I Greci erano per lo più filosofi (pensatori) che scienziati veri e propri, infatti, nonostante
avessero idee grandiose, raramente facevano esperimenti per verificarle, e nonostante questo
fecero enormi scoperte scientifiche, come ad esempio, già nel 600 a.C. avevano scoperto le
proprietà elettrostatiche dell’ambra e quelle magnetiche della “magnetite”.
L’idea che si potesse comprendere la natura in modo razionale nacque proprio dai filosofi greci.
Essi si posero domande filosofiche circa il funzionamento della Natura e sul perché le proprietà
del cosmo sono come sono? I pitagorici infatti, furono i primi a formulare un modello della
struttura del mondo.
Convinti che la natura si basasse sui numeri naturali, cercavano un riflesso di questi numeri nella
struttura del mondo.
Davano ai numeri da 1 a 4 un significato mistico, quasi sacro, e credevano che la somma di questi
numeri (1 + 2 + 3 + 4), cioè il numero 10, avesse un’importanza particolare.
La nascente civiltà greca fu profondamente diversa da quelle Mesopotamiche ed egizie.
Furono un popolo molto dinamico, infatti, cercavano di evolversi, assorbendo quanto più
possibile dalle civiltà vicine.
Le leggi, per loro, non erano né sacre né immutabili, ma al contrario, venivano continuamente
discusse, sperimentate e messe alla prova.
L’autorità apparteneva soprattutto a chi era in grado di convincere gli altri, attraverso il dialogo
e la discussione.
In questo clima culturale profondamente diverso da tutti gli altri popoli precedenti, nacque
un’idea nuova e rivoluzionaria: la democrazia.
Il dinamismo di questa nuova società consisteva proprio nel fatto che tutto potesse essere
messo in discussione, e che le nuove idee potessero soppiantare quelle precedenti, a condizione
che, chi le proponesse, fosse riuscito nell’impresa di convincere, attraverso spiegazioni e
dialogo, che le cose potessero effettivamente stare in un modo diverso. Non a caso l’antica
Grecia fu la terra per eccellenza dei filosofi, che all’epoca erano uomini di scienza e di parola.
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