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Storia dei Calcolatori Elettronici



           I calcolatori elettronici sono nati e si sono evoluti per molti anni come grandi macchine

           multiutente, pensate per essere utilizzate da Università, grandi aziende, enti governativi e
           istituzioni similari. Il nome “computer” deriva dal termine computare, ovvero calcolare.

           La cosa che li caratterizzava, purtroppo, era la notevole difficoltà di uso: l’utente finale non

           poteva interagire direttamente con la macchina, ma era costretto a scrivere solo attraverso
           perforatori e lettori di schede.

           Si era costretti a scrivere i programmi per le macchine perforando una sola riga di istruzioni

           per ogni scheda. Poi si inserivano le schede (a centinaia) in un apposito lettore, che trasfor-
           mava le posizioni dei fori in codici numerici (un programma vero e proprio), che il calcola-
           tore era in grado di eseguire direttamente.


           Di solito ci volevano ore di elaborazione, se non addirittura giorni, prima che il calcolatore
           fornisse il risultato finale, senza che una qualsiasi periferica potesse dare informazioni sullo
           stato dell’elaborazione.

           Di sovente, però, accadevano degli errori, tipo una scheda fuori posto o perforata male,

           che buttava all’aria ore di inutile attesa.

           Solo negli anni 60 si riuscirono a collegare a queste macchine dei terminali, come monitor
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           a fosfori verdi o ambrati  e tastiere, per permettere agli utenti di dialogare in maniera più
           diretta con i calcolatori.

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           Si arrivò, così, alla definizione di “Real Time Computing “ (RTC o lavoro in tempo reale).























           55  Lo schermo a fosfori verdi era il nome comunemente usato per i display di computer monocromatici a tubo catodico che
           usavano uno schermo al fosforo verde "P1" oppure degli schermi ambrati “P3”.
           56  Un sistema in grado di eseguire computazioni real-time è detto sistema real-time. Il real-time computing (RTC), è un termine
           utilizzato in ambito informatico per indicare le computazioni per i quali la correttezza del risultato dipende non solo dalla
           correttezza logica ma anche dal tempo di risposta. Un sistema real-time garantisce un certo tempo di risposta, che non è solo
           sinonimo di velocità, ma di precisione di calcolo relativo al tempo necessario alla computazione, ovvero il sistema real time si
           pone come obiettivo il completamento delle operazioni nel tempo stabilito.
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