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Il Sistema Operativo e i Linguaggi di Programmazione



           Nei primi calcolatori il codice da eseguire veniva inserito attraverso le schede perforate, e

           il processore, dopo averlo caricato cominciava a eseguirlo, linea dopo linea. I processori
           non potevano fare due cose contemporaneamente, e siccome era una macchina costosis-
           sima, veniva condiviso tra molti utenti.


           Solo negli anni 60 si iniziò a far largo l’idea di un gestore da interporsi tra il codice da man-
           dare in esecuzione, il processore e gli altri componenti del computer. Nacquero così i primi
           sistemi operativi, molto semplici, il cui compito principale era di permettere che in memo-

           ria  potessero  essere  presenti,  anche  se  ben  separati,  programmi  diversi.  Ad  ogni  pro-
           gramma (processo) veniva assegnato un intervallo di tempo predeterminato, detto “time
           slot”, al termine del quale il programma in esecuzione veniva congelato e si eseguiva il

           programma successivo, e così via. Al termine dei time slot assegnati il giro ricominciava da
           capo.

           Un compito, altrettanto importante del S.O. è quello di evitare che i vari programmi (ap-
           plicativi) debbano preoccuparsi delle “operazioni di basso livello” relative all’hardware.

           Senza questa intermediazione del S.O., la costruzione di un programma da parte di uno
           sviluppatore diverrebbe un’opera titanica. Così facendo, il programma si limita ad effet-
           tuare una chiamata (system call) ad una funzione del S.O., che effettuerà l’accesso all’hard-

           ware, per suo conto.

           Il sistema operativo, essendo un programma sempre in esecuzione poteva continuamente
           tenere sotto controllo tutte le risorse del calcolatore, compreso le periferiche secondarie,

           e quindi era sempre in grado di accorgersi se qualche utente digitava qualcosa.

           Con l’aumentare della potenza di calcolo dei processori, i programmi ed il passaggio da un
           processo ad un altro, era così veloce che ogni utente aveva l’impressione che il calcolatore

           lavorasse solo per lui.




















           Solo dopo che i PC avevano iniziato a prendere piede, si è iniziato a pensare a dei sistemi
           operativi più potenti e di semplice utilizzo, per coinvolgere il maggior numero di utenti.

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