Page 825 - Capire la Fisica
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Si è pensato allora, che non essendo possibile aggiungere la massa, allora questa non
deve essere considerata una proprietà intrinseca delle particelle elementari, ma come
qualcosa di susseguente alla loro formazione.
Una possibile soluzione al problema della massa delle particelle
nel Modello Standard viene concepita dal fisico inglese Peter
Higgs (1929 -).
Higgs previse l’esistenza di una sorta di campo cosmico, chia-
mato “campo di Higgs) che pervaderebbe tutto l’universo, e che
le particelle stesse attraverserebbero quando si muovono.
Le particelle senza massa, attraversando questo particolare
Peter Higgs
campo, verrebbero rallentate, ognuna in modo diverso. Alcune,
come il fotone, lo attraversano senza conseguenze restando prive di massa, altre, come
i bosoni W e Z, ne rimarrebbero invece invischiate, assumendo massa. Il meccanismo
di Higgs riesce anche a spiegare il perché l’interazione elettromagnetica e quella de-
bole siano così diverse.
Ora nacque il problema di come dimostrare questa brillante teoria. Higgs, allora sup-
pose l’esistenza di una nuova particella, il bosone, chiamato per l’appunto: “bosone di
Higgs”.
Questa particella, migliorerebbe un po’ le predizioni del “Modello Standard”.
Questo, infatti, anche corredato del campo di Higgs e del suo bosone, resterebbe una
teoria approssimata, e la misura di questa approssimazione sarebbe data dalla quantità
di informazioni che non sarebbe ancora in grado di produrre.
Questa tecnica, anche se risolve il problema dell’esistenza della massa non riesce a
predire la dimensione della stessa per le varie particelle e soprattutto come mai, parti-
celle che si comportano in maniera molto simile, abbiano masse così diverse.
Sappiamo solo, almeno questo si suppone, che ci siano solo tre famiglie di particelle di
materia, anche se basterebbero solo quelli della prima famiglia (leptoni e quark) a de-
finire tutte le particelle conosciute.
I fisici teorici lavorano a teorie alternative, ma per ora queste sono sempre state smen-
tite dagli esperimenti o impossibili da dimostrare con la nostra attuale tecnologia.
Ad un certo punto entra in gioco anche il discorso di simmetria e asimmetria, ma anche
questo non giustifica i dati ottenuti.
A venirci incontro sono state delle osservazioni dell’astronomo svizzero Fritz Zwicky
(1898 – 1984), che nel 1933, per misurare la massa degli ammassi stellari (insiemi di
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