Page 187 - La Storia delle Scienze
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La sua importanza è quella di essere la particella as-
sociata al campo di Higgs, che secondo la teoria per-
mea l’Universo conferendo la massa alle particelle
elementari.
Inoltre la sua esistenza garantisce la consistenza del
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Modello standard , che senza di esso porterebbe a
un calcolo di probabilità maggiore di uno per alcuni
processi fisici.
Il bosone di Higgs è dotato di massa propria, il cui va-
lore non è previsto dal Modello standard, e dovrebbe
avere una massa compresa tra cento e mille volte
quella del protone.
Nel 2002 gli acceleratori di particelle avevano rag- Modello Standard
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giunto energie fino a 115 GeV .
Benché un piccolo numero di eventi registrati avrebbero potuto essere interpretati come
dovuti ai bosoni di Higgs, le prove a disposizione erano ancora inconcludenti.
A partire dal 2001 la ricerca del bosone di Higgs si era spostata negli Stati Uniti, studiando
le collisioni registrate all’acceleratore Tevatron presso il Fermilab.
I dati lì raccolti ave-
vano consentito di
escludere l’esistenza
di un bosone di Higgs
con massa compresa
tra 160 e 170 GeV.
Il 13 dicembre 2011,
in un seminario
presso il CERN, veniva illustrata una serie di dati degli esperimenti ATLAS e CMS, coordi-
nati dai fisici italiani Fabiola Gianotti (1960 -) e Guido Tonelli (1950 -), che individuavano
il bosone di Higgs in un intervallo di energia fra i 124 e 126 GeV con una probabilità pros-
sima al 99%.
72 Il modello standard descrive la struttura della materia su scale subatomiche. Secondo questo modello, tutta la materia
sarebbe costruita a partire da sole 17 particelle fondamentali, anche se la scoperta della materia oscura, lascia pensare all’esi-
stenza di molte altre particelle, ancora sconosciute.
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73 Nella fisica delle particelle, il megaelettronvolt (1 MeV = 10 eV) è utilizzato per misurare la massa delle particelle ele-
mentari. L’elettronvolt (simbolo eV) è un’unità di misura dell’energia, molto usata in ambito atomico e subatomico.
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