Page 125 - La Storia delle Scienze
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Einstein  affermava  che  se  è,  dun-

                                                                       que, vero che  non esiste un etere
                                                                       cosmico a garanzia dell’esistenza di

                                                                       un riferimento universale per qual-
                                                                       siasi  movimento  nello  spazio,  non
                                                                       potrà neppure esistere alcun dispo-
                                                                       sitivo  sperimentale  capace  di  rive-

                                                                       lare tali moti; ogni affermazione ri-
                                                                       guardante movimenti di questo tipo
                                                                       deve essere bandita perché priva di

                                                                       significato fisico.
                                     Einstein assieme alla moglie Mileva Maric
                                                                       Einstein, con la pubblicazione della
           teoria della relatività speciale (o ristretta), valida nel caso di sistemi in moto rettilineo

           uniforme l’uno rispetto all’altro, spazzò via tutte le contraddizioni alle quali conduceva il
           modo di ragionare della fisica classica.

           Alla base di questa teoria ci sono due postulati: primo postulato: il principio della relati-

           vità: Le leggi della fisica sono le stesse in tutti i sistemi di riferimento inerziali; secondo
           postulato: costanza della velocità della luce: la velocità della luce è la stessa in tutti i si-
           stemi di riferimento inerziali, indipendentemente dal moto della sorgente rispetto all’os-
           servatore.


           Il primo enunciato rappresenta l’estensione del principio di relatività anche ai fenomeni
           elettromagnetici, ed include tutte le leggi della fisica e quindi va oltre il principio di rela-
           tività galileiano che riguarda solo le leggi della meccanica.


           Il secondo postulato è coerente con il primo: le equazioni di Maxwell non potrebbero
           avere la stessa forma in tutti i sistemi inerziali se la velocità della luce non fosse una co-
           stante universale.


           La differenza fondamentale tra le due teorie riguarda la geometria dello spazio-tempo,
           quello della relatività speciale è piatto, mentre quello della relatività generale è curvo.

           La prova sperimentale della costanza della velocità della luce, così come fece crollare la
           teoria dell’esistenza di uno spazio assoluto, provocò anche un crollo inaspettato del si-

           stema universale di riferimento del tempo.

           Si giunge, dunque, alla conclusione che lo spazio è, almeno parzialmente, intercambiabile
           col tempo, per cui una semplice distanza spaziale di due eventi in un sistema conduce ad

           una certa differenza di tempo tra loro quando vengono osservati da un altro sistema in
           movimento. E ancora, se un intervallo di tempo di durata nulla diventa maggiore di zero
           quando è osservato da un sistema in movimento, allora deve accadere anche che una


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