Page 12 - La Storia delle Scienze
P. 12
Lo spazio ed il tempo della relatività generale fanno a botte con i bizzarri fenomeni della
meccanica quantistica; riuscirà l’uomo nella sua affannosa ricerca verso una teoria unifi-
catrice?
Gli scienziati sono convinti, grazie alla M-Teoria, l’ultima delle teorie, che rappresenta una
generalizzazione speciale della teoria delle stringhe, di essere sulla strada giusta.
Questa teoria prevede uno spazio tempo a 11 dimensioni, popolato dalle “brane”, i tanto
cercati mattoncini della vita, sempre in frenetica vibrazione.
La scienza, però, ha anche il compito di spiegare ciò che percepiamo nel vivere quoti-
diano, e non solo le galassie e il funzionamento degli atomi, ricordando, però, che per
rivelare la vera natura della realtà, non dobbiamo basarci esclusivamente sull’esperienza
comune, data dai nostri sensi, perché, come vedremo più avanti, può essere ingannevole.
Grazie all’intuizione della fisica e al rigore della matematica, però, abbiamo imparato a
guardare meglio nella “Natura”, scoprendo che lo spazio, il tempo, la materia e l’energia
hanno dei comportamenti molto diversi da come si pensassero essere fino a poco più di
un secolo fa, ovvero stiamo finalmente scoprendo la “realtà nascosta” delle cose, e que-
sto viaggio si fa sempre più emozionante ad ogni nuova scoperta.
L’uomo, per la prima volta nella sua storia, sembra essere vicino ai “segreti dell’Universo”.
L’Universo ha un “disegno” e gli Scienziati pensano di essere riusciti a rappresentarlo at-
traverso delle equazioni, per loro “le leggi della fisica” sono il “progetto dell’Universo”.
Ricavare o comprendere queste leggi, scritte nel linguaggio della matematica, e verificare
che tutto, dagli atomi più minuscoli fino alle stelle più grandi, le seguano, è sicuramente
fonte di gioia, in grado di ripagare le intere giornate passate e ripassate, lontano dalle
famiglie, a cercare di capire quel “disegno”.
***
Le note presenti nel testo sono spesso dei chiarimenti, ma a volte anche delle aggiunte
importanti, forse troppo gravosi, per essere inserite nella normale stesura del testo.
Noi tutti possediamo un lessico, un linguaggio di partenza, che anche se non è molto pre-
ciso, è sicuramente di facile comprensione, e questo è scaturito dall’uso dei nostri sensi.
Ciò ci ha permesso di imparare ad usare e trasmettere quello che utilizziamo, senza per
questo essere obbligati a prendere una laurea in fisica o in matematica.
Studiare, però, ci consente di reinterpretare le percezioni comuni fino ad integrare spie-
gazioni che spesso violano i normali punti di vista dei nostri sensi.
I sensi ingannano e l’inganno genera pregiudizi, che possono essere cambiati solo attra-
verso lo studio e l’evoluzione della “scienza”.
6