Page 347 - La Storia delle Scienze
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LO SAPEVI CHE…?
1. I pianeti del Sistema Solare: Fino all’agosto 2006, giorno in cui l’Unione Astronomica
Internazionale ha declassato Plutone in un “pianeta nano”, i pianeti che ruotavano
attorno al Sole erano 9 (Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano, Net-
tuno e Plutone).
Per essere considerati pianeti, questi devono rispettare delle regole: a) ruotare in-
torno al Sole; b) essere abbastanza grande affinché la forza di Gravità lo faccia di-
ventare tondeggiante e restare tale; c) avere una forza di gravità in grado di attrarre
qualunque cosa gli passi accanto mentre ruota intorno al Sole, in modo da avere
sempre la strada sgombra.
Plutone, non rispetta la terza regola, in quanto sul suo percorso orbitale ci sono una
enorme quantità di rocce che non vengono attratte dal suo passaggio. Assieme a
Cerere ed Eris, costituisce i 3 pianeti nani del nostro sistema solare. Il suo periodo di
rotazione, impiega 29,46 anni solari.
I pianeti che orbitano su stelle diverse dal Sole sono detti “Esopianeti”. Il primo eso-
pianeta fu scoperto nel 1995 da due astronomi svizzeri, il professore Michel Mayor
e un suo studente Didier Queloz.
La NASA utilizza un telescopio dedicato solo alla ricerca di questi esopianeti, il “Co-
rot”, in funzione dal 2007. La maggior parte delle tecniche usate per individuare gli
esopianeti sono indirette, cioè non si vede l’esopianeta direttamente, ma si notano
gli effetti della sua esistenza. Corot è in grado di captare le più infinitesime variazioni
di quantità di luce emessa dalle stelle, provocate dal passaggio di un esopianeta.
Ogni anno vengono scoperti sempre più esopianeti.
Quando ci si accorge che una stella ha un movimento periodico, ripetitivo, molto
spesso è dovuto al fatto che intorno alla stella orbita un pianeta. Secondo le leggi di
Newton, infatti, se il pianeta è sufficientemente massiccio, si può notare che la stella
periodicamente si muove, avvicinandosi e allontanandosi, anche se di poco, come
accade anche al nostro Sole. Il Sole per esempio oscilla con una periodicità di 12 anni
in risposta al moto orbitale di Giove, anch’esso di 12 anni.
Giove è il pianeta, che grazie alla sua enorme massa, sposta il Sole più di tutti gli altri.
Negli ultimi anni la NASA riesce a rivelare i pianeti anche attraverso una piccola om-
bra che questi proiettano sulla loro stella quando transitano davanti a essa, e lo fa
grazie ad un apposito telescopio, Kepler, che passa il tempo sempre a guardare la
stessa regione della nostra galassia, registrando la luce di ogni stella, alla ricerca di
una piccola variazione che indichi il passaggio di un pianeta. Kepler, in questo modo,
ha già sfornato migliaia di candidati esopianeti.
Il 2016 è passato alla storia come l’anno più ricco di nuovi candidati esopianeti.
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